Le ultimissime novità al 28 luglio 2017 sulle Pensioni anticipate e su provvedimenti che potrebbero incidere anche sui precoci giungono direttamente dal Governo e dai primi commenti rilasciati dai sindacati a seguito del meeting tenutosi ieri alle 17. Ieri si è infatti tenuto il primo incontro indirizzato a stabilire la roadmap dei futuri tavoli tra esecutivo e sigle sindacali che dovrebbe portare in autunno ad un pacchetto di riforme condiviso da inserire nella prossima legge di bilancio. I dettagli e le novità emerse al 28 luglio 2017.

Pensioni 2017, cosa è emerso dall'incontro tra Governo e sindacati?

Nel tavolo pre-estivo si sono affrontati temi importanti e si è fatto il punto sugli argomenti maggiormente infuocati che riguardano la previdenza, in primis l'adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita e la speranza che venga bloccata o rinviata almeno nel 2019. La richiesta è nata nei giorni scorsi dal Presidente della Commissione Lavoro al Senato, Sacconi, e da Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, dal momento che la speranza di vita pare essere diminuita nel 2015 e dunque, a loro avviso, l'aumento dell'età pensionabile sarebbe ingiustificabile ed incoerente a fronte dell'appena concessa flessibilità in uscita.

Ricordiamo che al 15 luglio 2017 le istanze presentate, da quanti hanno colto l'opportunità offerta dall'esecutivo di poter accedere alla pensione anticipata, attraverso la quota 41 per i precoci e l'Ape sociale sono state ben 66.409. A dimostrazione del fatto che i lavoratori, precoci e non, sono esausti ed ambiscono all'uscita anticipata e mal tollererebbero un ulteriore aumento di 5 mesi sull'età pensionabile che li porterebbe a dover raggiungere i 67 anni anagrafici prima di poter accedere alla sudata quiescenza.

Poletti ha fatto presente che sull'adeguamento automatico dell'età della pensione all' Adv si potrà discutere solo ad ottobre, dopo aver ricevuto i nuovi dati Istat, e prioritariamente per alcune categorie di lavoratori quelli che hanno svolto mestieri usuranti.

Pensioni anticipate, donne e giovani: gli altri obiettivi della 'Fase2'

Molti altri gli argomenti su cui si è posta l'attenzione a partire dalle donne, attraverso il riconoscimento dei lavori di cura, per passare poi alla tutela delle pensioni delle nuove generazioni, attraverso una pensione di garanzia per i giovani, alla rivalutazione degli assegni, ed infine sulla previdenza complementare e sulla governance dell'Inps. I Prossimi tavoli a partire dal 30 agosto saranno ben 5, come emerge dal tweet postato da FnpCisl , Federazione Nazionale Pensionati Cisl, ecco le date e nello specifico gli argomenti prioritari:

  • 30 agosto due gruppi di lavoro: il primo discuterà della previdenza dei giovani e pensioni integrative, mentre si occuperà di Adv e Ape sociale;
  • il 31 agosto altri due tavoli di confronto su politiche passive, ammortizzatori sociali e garanzie giovani generazioni, da un alto, mentre dall'altro su rappresentanza sindacale e nuova Governance Inps;
  • Il 7 settembre si affronterà l'argomento della rivalutazione delle pensioni.

Pensioni precoci e anticipate, stop aumento età ma per pochi?

Tra gli argomenti su cui verrà posta attenzione come dicevamo poc'anzi anche il riconoscimento del lavoro di cura delle donne, attraverso bonus contributivi da associare all'Ape sociale e bonus anagrafici, un anno in meno per ogni figlio per chi accederà all'Ape.

Al momento solo proposte al vaglio del Governo che però ha manifestato l'intenzione di riconoscere un trattamento differente per le donne e per coloro che sono impegnati in mestieri usuranti. Per questi ultimi potrebbe, resta d'obbligo il condizionale fino all'avvio della 'Fase 2', scattare il blocco dell'innalzamento dell'età della pensione previsto nel 2019. Decisione che potrebbe generare non poche polemiche tra i lavoratori precoci e non, visto che uno dei paletti che ha impedito a molti lavoratori di poter accedere alle misure di flessibilità in uscita ruotava già sui mestieri gravosi. Si rischierebbe dunque di lasciare nuovamente fuori gli stessi che già non hanno potuto optare né per Ape sociale né per quota 41, essendo impiegati in mestieri 'normali'.

Tra le ultime proposte emerse anche quelle della legge popolare che le sigle sindacali che afferiscono alla Confals pubblicizzeranno nelle piazze italiane in autunno allo scopo di raccogliere 50.000 firme per poter presentare le proposta di legge in Parlamento. Questa è incentrata su tre punti cardine: la quota 100 pensata nel Ddl 2945 di Damiano, con un minimo di 62 anni d'età e 35 di contributi, 40 anni di lavoro come limite massimo contributivo, e un limite anagrafico posto a 67 anni che scendono a 62 per i mestieri gravosi