Sono oltre 30 mila le domande presentate finora dai lavoratori che intendono anticipare l'uscita attraverso le due misure previdenziali dettate dalla Legge di Bilancio 2017. Si tratta dell'Ape Sociale e della Quota 41, due provvedimenti che hanno fatto molto discutere negli ultimi mesi ma che hanno avuto successo.

Circa 35 mila lavoratori sono i potenziali beneficiari dell'Ape Sociale mentre i restanti 25 mila sono i richiedenti della pensione anticipata dopo il versamento di almeno 41 anni di contributi. Un numero significativo visto che, migliaia di lavoratori avranno la possibilità di collocarsi a riposo dopo aver combattuto per anni con le rigide norme della precedente Riforma Fornero.

Nel contempo, però, molti lavoratori rischierebbero di rimanere tagliati fuori per via dell'esubero delle domande e l'insufficienza di fondi.

Più di 30 mila domande presentate

Difatti, sono più di 30 mila le istanze presentate mentre mancherebbero ancora dieci giorni alla scadenza del termine per la presentazione delle domande che entro il 15 luglio potrebbero sfiorare la soglia di 100 mila richieste. Il Governo Gentiloni avrebbe stanziato circa 300 milioni di euro per tutto il 2017; cifra piuttosto ingente ma che purtroppo non riuscirà a soddisfare le intere richieste degli interessati.

E' questo il motivo che ha spinto il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano a chiedere lo stanziamento di altre risorse che servirebbero a soddisfare le esigenze di tutti.

Alcuni giorni fa, infatti, anche il segretario economico di Palazzo Chigi Marco Leonardi aveva confermato la volontà dell'esecutivo nell'accantonare altri fondi.

Il cumulo gratuito crea deficit allo Stato

Intanto, si continua a discutere sul cumulo gratuito dei versamenti contributivi visto che, potrebbe creare un deficit di circa 2 miliardi di euro per le casse statali.

Si tratta di una misura alla quale potranno accedere circa 65 mila lavoratori che durante la loro vita lavorativa hanno versato i propri contributi in diverse gestioni previdenziali.

Il Governo, invece, è tuttora impegnato nei confronti con i sindacati che continuano a chiedere ulteriori modifiche alle misure pensionistiche come l'Ape Sociale e il meccanismo di Quota 41 soprattutto per quanto riguarda i lavoratori del comparto edile e dei licenziati a seguito della scadenza di contratti a termine anche se, come affermato dallo stesso Leonardi, l'esecutivo sarà chiamato a valutare un probabile accantonamento di altre risorse aggiuntive.