Dopo le ultime novità riguardanti l’arrivo di un’opzione APE donna all’interno della prossima legge di bilancio, torniamo ad intervistare la fondatrice del Comitato opzione donna social (CODS) Orietta Armiliato, per commentare insieme agli iscritti della rubrica "Parola ai Comitati" e della pagina Facebook "Riforma Pensioni e lavoro" gli ultimi sviluppi sulle riforme previdenziali.

L'intervista ad Orietta Armiliato del Comitato Opzione Donna Social

Partiamo dalla lettera aperta del CODS di circa tre mesi fa, indirizzata a Governo, Parlamento e Sindacati.

Ora sembra che molte delle istanze contenute al suo interno possano trovare spazio nella prossima LdB2018. Quali sono le reazioni registrate all’interno del Comitato?

Siamo al cospetto della presentazione di una proposta che sarà portata al tavolo di concertazione Governo/Sindacati e che, per la prima volta, verte sull'importante ruolo della donna vista sia come lavoratrice fuori casa, sia come indispensabile pilastro dentro casa. Un'evoluzione di pensiero fondamentale verso la valorizzazione del ruolo delle donne, un cambiamento epocale che porterà intanto a ridurre il danno creato negli anni al nostro genere non solo previdenziale, anche se quello è stato il più eclatante in considerazione del fatto che, nello spazio di una notte nell'anno 2011, la quiescenza delle donne si è spostata in avanti di ben sette anni, cambiando l'assetto della vita di molte famiglie; dunque posso riassumere l'umore all'interno del Comitato con la parola fermento.

Negli ultimi mesi è tornata in diverse occasioni a rimarcare la differenza tra politiche di assistenza e di previdenza: perché il concetto è così importante come chiave d’interpretazione della bontà delle vostre rivendicazioni?

La separazione dei conti previdenza ed assistenza intanto è un principio di correttezza contabile ignorato da sempre e che conseguentemente ha pesato sui conti delle pensioni degli italiani con quelle che sono le prestazioni sociali, prestazioni che dovrebbero altresí essere a carico della fiscalità generale.

Inoltre l'assistenza rappresenta uno strumento destinato a condizioni di bisogno di quei soggetti diciamo economicamente indifesi mentre la previdenza è finanziata totalmente con il prelievo contributivo del lavoratore, determinando la sua rendita futura ovvero la propria pensione. Dunque la separazione delle due diverse partite non è importante solo perché funzionale alle nostre rivendicazioni, ma vale come principio per quella che deve essere una corretta gestione del gettito nelle casse, laddove ciò che verso per il mio futuro al momento opportuno mi deve ritornare senza gravare su nessuno.

Stante la situazione e considerando che dopo la pausa estiva si entrerà nel vivo della discussione politica, quali sono le aspettative delle lavoratrici per la nuova APE donna? E quali le principali richieste?

L' aspettativa é che si riesca a raggiungere la possibilità di anticipare la stagione del pensionamento oltre al riconoscimento del doppio (a volte triplo) lavoro svolto dalle donne, mentre le principali richieste rispetto alle ipotesi ventilate è che si abbassi il requisito anagrafico di accesso rispetto a quello vigente per l'Ape Social.

Infine, torniamo su di un’altra questione molto dibattuta all’interno del CODS, ovvero il cumulo gratuito dei contributi. Si tratta di una delle rivendicazioni che è possibile far risalire al varo della LdB2017.

Quali prospettive ci sono in merito?

Riceviamo da ogni parte segnali positivi ma, d'altra parte, questa è davvero un'inaccettabile iniquità, una pesante stortura, la chiamerei proprio una "cattiveria del sistema" che deve necessariamente essere sanata e al più presto.

Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori nel caso desiderino aggiungere un nuovo commento nel sito. Mentre per ricevere le prossime notizie di aggiornamento sulle pensioni ricordiamo di usare la funzione "segui" disponibile in alto, vicino al titolo dell'articolo.