Le ultime novità sulla riforma delle Pensioni ad oggi 25 luglio 2017 vertono sul confronto tra Governo e Sindacati che prenderà forma dopodomani, andando a toccare molti temi chiave sia della flessibilità previdenziale che delle nuove garanzie di welfare e previdenza per i giovani. I nodi da sciogliere si prospettano numerosi, visto che al memento si è ancora in attesa di una conclusione definitiva della FASE 1 (mancano all'appello l'APE volontaria, la versione aziendale e la RITA). Mentre per chi è ora all'inizio della propria carriera si parlerà innanzitutto dell'istituzione di una pensione di garanzia, oltre che di una riduzione del costo contributivo.

D'altra parte, in merito all'incontro si sono registrate anche dichiarazioni di attenzione in arrivo dal Parlamento. "Giovedì prossimo ci sarà l'incontro tra Governo e sindacati sulla FASE 2" ha ricordato il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, evidenziando che con l'appuntamento "i temi sociali si riprendono lo spazio che meritano".

Riforma pensioni: notizia positiva sull'APE volontaria

Sulla chiusura della FASE 1 restano le richieste dei lavoratori rimasti esclusi dai provvedimenti, a partire dall'APE sociale e dalla quota 41. Le parti sociali puntano prima di tutto ad allargare la platea dei potenziali beneficiari, stante il grande numero di domande ricevute dall'Inps in poche settimane dall'arrivo dei decreti attuativi in Gazzetta Ufficiale.

Resta inoltre l'attesa per le misure ancora in via di approvazione, come l'APE di mercato. "Il via libera del Consiglio di Stato all’Ape volontaria è una notizia positiva" ha spiegato la Segretaria Generale Cisl Annamaria Furlan, ricordando però che si tratta di "un'opportunità per molti lavoratori e lavoratrici che potranno valutarne liberamente la convenienza o meno, in relazione alla propria situazione".

FASE 2 e nuova LdB: i provvedimenti allo studio

Entrando nel dettaglio dei provvedimenti in discussione per la legge di bilancio 2018 si parte innanzitutto dalle nuove generazioni. Si tratta quindi di approfondire "la pensione di garanzia per i giovani, l'aspettativa di vita, il sistema di rivalutazione degli assegni e il riconoscimento del lavoro di cura per le donne", ha ricordato Ivan Pedretti, Segretario Generale SPI - Cgil.

Si tratta di misure "sostenute da tempo", pertanto il sindacalista si è rivolto al Governo sollecitando la presa di "impegni politici e finanziari precisi" e spiegando che "è ora di farlo".

Proietti: serve sterilizzare il prossimo adeguamento all'AdV

Non sono mancati negli ultimi giorni ulteriori richiami alla necessità di neutralizzare il prossimo adeguamento all'aspettativa di vita. "Aveva un senso nel 2009" ha spiegato il Segretario Confederale Uil Domenico Proietti, "ma dopo i provvedimenti Monti-Fornero, che hanno in pratica elevato l’accesso alla pensione di circa 6 anni, abolendo il sistema delle quote e accelerando bruscamente l’allineamento dell’età prevista per le donne a quelle degli uomini, è divenuto una vera e propria crudeltà per le lavoratrici e i lavoratori".

Sulla questione il sindacato ha diffuso anche un nuovo dossier, contenente un'analisi approfondita in merito al confronto con gli altri Paesi europei. Le conclusioni dell'analisi hanno messo in evidenza come l'Italia possieda "un’età tra le più alte d’Europa e seconda solamente alla Grecia, dove il requisito anagrafico richiesto è pari 67 anni, anche se questo è suscettibile di numerose deroghe attualmente in vigore che possono abbattere l’età di accesso alla pensione fino a 62 anni".

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