Mentre si valutano i dati diffusi dall'Inps sui primi effetti della prima parte di riforma Pensioni con l'attivazione dell'Ape social e precoci, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, parla del confronto sulla seconda parte di interventi di revisione del sistema pensionistico ancora regolamentata dalla tanto contestata legge Fornero. "Come è accaduto con il primo accordo - ha detto il ministro del Lavoro parlando oggi della riforma pensioni - dobbiamo sapere che abbiamo dei limiti".
Nuovo intervento del ministro del Lavoro sulla riforma pensioni fase due
Così come per gli interventi relativi alla prima fase, tra i quali si attende ancora l'attivazione del tanto atteso Anticipo pensionistico volontario, l'esecutivo punta a chiudere il confronto con le organizzazioni sindacale sulla seconda fase con la sottoscrizione di un accordo generale d'intesa sulle misure da adottare. Ovviamente con dei limiti legati in particolar modo alle risorse economiche e quindi alla necessità di tutelare i conti pubblici ed evitare incomprensioni e polemiche con Bruxelles. "Ma dentro quei limiti - ha detto il ministro Poletti spiegando che comunque ci sono margini di manovra per introdurre nuovi miglioramenti al sistema previdenziale - ci sono cose diverse che possono essere fatte, nello spirito che abbiamo utilizzato e definito - ha sottolineato - nella fase uno".
I sindacati si schierano contro l'aumento automatico dell'età pensionabile
Il Governo Gentiloni, così come l'esecutivo presieduto dall'ex premier Matteo Renzi, intende quindi proseguire con la linea del dialogo con i sindacati. "Occorre trovare punti di condivisione - ha detto il ministro Poletti all'incontro del Pd dal titolo 'Non è una pensione per giovani' - come avvenuto nel precedente accordo, per continuare questo cammino comune - ha evidenziato - con le parti sociali".
Queste le ultime dichiarazioni di Poletti sul tema della riforma pensioni, il dibattito resta accesissimo. Il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, intervenendo oggi al seminario che si è svolto a Roma nella sede del Partito democratico, ha ricordato la posizione contraria dei sindacati all'innalzamento automatico dei requisiti anagrafici per l'accesso alle pensione.
"Non si può andare in pensione - ha detto il leader della Uil - tutti alla stessa età". Barbagallo ha sollecitato al governo misure che possano garantire un futuro previdenziale dignitoso ai giovani di oggi.