Non tornano ancora i conti sulla riforma Pensioni, sia sulla fase uno sia sulla fase due. A pensarla così è la Cgil guidata dal segretario generale Susanna Camusso. Il sindacato rosso non appare per niente soddisfatto dell'ultima riunione tecnica con i rappresentanti del governo che si è svolta due giorni fa nella sede del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali attualmente guidato da Giuliano Poletti (Partito democratico).
Pensioni, continua il confronto tra l'esecutivo e le parti sociali
"L'incontro - ha dichiarato il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli a margine della riunione al ministero del Lavoro - è stato interlocutorio".
Quindi ancora nessuna decisione, nessuna proposta concreta messa nero su bianco, solo buone intenzioni annunciate ma che devono ancora trovare concreta attuazione. In questo senso l'esperienza del ritardo dell'Anticipo pensionistico volontario la dice lunga sulla distanza tra le parole e i fatti. "Ci auguriamo che il Governo - ha proseguito i sindacalista della Cgil - scopra al più presto le carte sulla fase due e dia risposte concrete - ha sottolineato Ghiselli secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Dire - alle proposte che il sindacato ha riformulato. In coerenza - ha specificato il sindacalista - con il verbale sottoscritto tra le parti l'anno scorso". Come si ricorderà, infatti, a margine del tavolo di confronto tra le organizzazioni sindacali e il Governo Renzi fu sottoscritto un verbale d'intesa generale dove sono state messe nero su bianco sia le misure della fase uno della riforma pensioni (quindi l'Anticipo pensionistico sociale e volontario, la Quota 41 precoci, il cumulo gratuito dei contributi, l'estensione della no tax area e della quattordicesima) sia gli interventi da realizzare con la fase due.
Intanto, mentre si resta in attesa dell'Anticipo pensionistico volontario (il premier Paolo Gentiloni ha assicurato che sarà attivato entro l'estate) ancora c'è qualcosa che non va sull'Ape social già attivato e per il quale, così come sulla Quota 41 per una parte di precoci, si sta registrando il boom di richieste. Dall'esecutivo sono arrivati alcuni chiarimenti, i sindacati ora si aspettano concrete disposizioni.
La Cgil chiede sulla fase 2 della riforma chiede risposte concrete
"Sono stati positivi - ha detto Ghiselli al termine dell'incontro tecnico sulla riforma pensioni - i chiarimenti su alcuni elementi critici relativi alle procedure sull'Anticipo pensionistico sociale". Quindi ancora c'è qualcosa che non va nella fase uno della riforma previdenziale, "in particolare - ha specificato il dirigente sindacale -per quanto riguarda i lavoratori edili e i contratti a termine".
I chiarimenti del governo sono in qualche modo arrivati a parole, ma "auspichiamo - ha sottolineato il dirigente sindacale - che vengano tradotti in disposizioni concrete". Il sindacato rosso continuerà a far sentire la sua voce nell'ambito del confronto sulla riforma pensioni, altre iniziative sono in programma nei prossimi giorni. "L'attivo nazionale unitario del prossimo 13 luglio - ha annunciato il segretario confederale della Cgil - sarà l'occasione per rilanciare con forza le nostre richieste". Tutt'altro che chiuso ancora il dibattito sulla riforma pensioni, diverse le proposte dei sindacati che non hanno ancora trovato risposte adeguate da parte dell'esecutivo che continua a trovarsi in difficoltà sulla questione previdenziale mentre continuano a registrarsi gli effetti negativi della legge Fornero che innalzando drasticamente l'età pensionabile e introducendo pesanti penalizzazioni sulla pensione anticipata ha creato gravi problemi sociali: ultrasessantenni costretti ancora a lavorare e porte del mondo del lavoro chiuse per i giovani stretti nelle morse del precariato, dei lavori discontinui e della disoccupazione giovanile. Intanto, a proposito di pensioni, è in programma oggi alle 14 a Montecitorio la presentazione dei risultati dell'indagine conoscitiva sulle disparità tra uomini e donne.