Le ultime novità sul tema Pensioni di questa settimana hanno come oggetto il parere del Consiglio di Stato sul decreto attuativo dell'Ape volontaria. Così come accaduto un paio di mesi fa per l'Ape social, il decreto "tornerà" al governo per le correzioni richieste dalla commissione, per poi poter essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Negli ultimi giorni il ministro del Lavoro Giuliano Poletti aveva di fatto posto il traguardo atteso da migliaia di lavoratori per il mese di settembre. In queste ore sono anche arrivati i primi pareri contrari sulla pensione dei giovani.

E' il caso del presidente di Confindustria Boccia, che ha chiesto per le nuove generazioni garanzia di lavoro, anziché di pensione.

Decreto Ape volontaria: semaforo verde dal Consiglio di Stato ma con alcune osservazioni

Arriva il semaforo verde da parte del Consiglio di Stato per l'anticipo pensionistico volontario. Ad annunciarlo il ministro Poletti, presente all'incontro "Cooperativa Piergiorgio Frassati", insieme al premier Gentiloni. Queste le sue dichiarazioni: "Oggi il Consiglio di Stato ci ha consegnato il parere e a settembre siamo in grado di partire con l'Ape volontaria". Una notizia positiva per tutti quelli che, non rientrando nelle categorie di coloro che possono accedere all'Ape social oppure alla quota 41 dei lavoratori precoci, sono costretti magari controvoglia a restare al lavoro fino al raggiungimento dell'età per la pensione di vecchiaia, fissata quest'anno a 66 anni e 7 mesi, anche se si va sempre più verso il rialzo dell'età pensionabile dal 2019, quando occorreranno 67 anni, 5 mesi in più rispetto ad oggi.

Tra le osservazioni che la commissione del Consiglio di Stato ha fatto sul decreto, troviamo la richiesta di maggiore trasparenza nei contratti da stipulare con le banche, regole più complete per il diritto di recesso e la retroattività della norma al 1° maggio 2017. Di recente, Nannicini ha rilanciato la misura pensionistica, spiegando come chi vi accede rinuncia al 4 per cento sul futuro assegno previdenziale per ogni anno di anticipo.

'Lavoro di garanzia, non di pensione'

Un po' a sorpresa, nelle ultime ore dobbiamo registrare la prima voce fuori dal coloro di quanti spingono per la pensione di garanzia per i giovani, su cui c'è già una proposta da parte del Partito democratico, presentata da Nannicini ad un recente convegno a cui hanno partecipato sia Poletti che i leader dei sindacati di Cgil, Cisl e Uil, che prevede un assegno previdenziale pari a 650 euro per chi matura almeno 20 anni di contribuzione, per poi salire di 30 euro per ogni anno contributivo in più.

Ad essere contrario all'iniziativa è Vincenzo Boccia, numero uno di Confindustria, che durante la presentazione dei dati del Check Up Mezzogiorno ha affermato: "Siamo sulla strada sbagliata per la questione giovanile, se vogliamo risolverla - ha spiegato Boccia - dando le pensioni ad altri ed un contentino ai giovani".

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