Il parere favorevole espresso due giorni fa dal Consiglio di Stato sull'Anticipo pensionistico volontario che dovrebbe completare dai primi di settembre l'attuazione della fase 1 della riforma Pensioni rappresenta "una notizia positiva". Così la pensa il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, che continua a dire la sua in attesa del nuovo confronto con il governo sulla riforma pensioni in programma il 27 luglio prossimo, come ha annunciato ieri il leader della Cgil Susanna Camusso.

Pensioni, l'ok del Consiglio di Stato all'Ape volontario sblocca la situazione

L'ok del Consiglio di Stato di fatto sblocca la situazione di impasse relativa all'attuazione dell'Ape volontario. Il nuovo strumento per la pensione anticipata con la formula del prestito previdenziale dovrebbe partire, secondo le rassicurazioni dell'esecutivo, nei primi giorni del mese di settembre 2017. Tempi che, alla luce del via libera dell'organo di rilievo costituzionale, potranno essere tranquillamente rispettati. La misura è destinata agli over 63 e prevede un prestito pensionistico erogato dalle banche, garantito dalle assicurazioni, gestito dall'Inps. A tal riguardo dovranno ancora essere sottoscritti degli accordi tra i sistemi bancari, assicurativi e previdenziali.

"L'Anticipo pensionistico volontario è "un'opportunità per molti lavoratori e lavoratrici - ha detto il leader della Cisl intervenendo sul parere relativo allo schema di decreto espresso dal CS - che potranno valutarne liberamente la convenienza o meno, in relazione - ha sottolineato - alla propria situazione". La Furlan ha ricordato che con l'attivazione della pensione anticipata volontaria con la formula del prestito, seppur con notevole ritardo rispetto ai tempi previsti dalla legge di Bilancio 2017, l'esecutivo porta a completamento la fase 1 della riforma pensioni, così come previsto dall'accordo generale sottoscritto tra il Governo Renzi e i sindacati il 28 settembre 2016.

La nuova pensione anticipata col prestito dai primi giorni di settembre

Adesso, secondo il segretario generale della Cisl, bisogna rapidamente dare seguito al tavolo di confronto sulla fase 2 della riforma pensioni, per mettere a punto, in sintonia con le organizzazioni sindacali, i provvedimenti che dovranno essere realizzati con la prossima manovra economica e finanziaria per introdurre nuovi elementi di equità nel sistema pensionistico tuttora disciplinato dalla legge Fornero.

Tra i punti che saranno affrontanti nell'ambito del confronto con il governo "la valorizzazione a fini previdenziali - ha spiegato Annamaria Furlan - del lavoro di cura e della genitorialità". Ma anche la questione del "patto intergenerazionale - ha detto il leader della Cisl - a favore delle pensioni in essere e - ha specificato - di quelle future". Apprezzata dai sindacati l'ipotesi della pensione di garanzia di cui ha parlato nei giorni scorsi il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti. Occorre inserire il minimo previdenziale garantito "a chi - ha detto la Furlan - ha lavorato in modo più discontinuo, parziale o precario".