Livorno vive momenti difficili per quanto riguarda il mondo del lavoro. Il palcoscenico lavorativo della città non offre molte possibilità, tanto che i ragazzi spesso cercano occupazione oltre le mura della città. Tra coloro che hanno la fortuna di poter lavorare all'interno della propria città, vi è chi si trova a convivere con situazioni comunque difficili, e sotto una pesante pressione. Questo è accaduto nel caso di un dipendente della catena di ristorazione Porca Vacca. La sede di Livorno è già al centro di forti polemiche per le presunte condizioni di lavoro usuranti e umilianti, per le quali i dipendenti hanno già fato diverse segnalazioni ai sindacati.

Inoltre, stando alle loro dichiarazioni, la dirigenza li minaccerebbe costantemente di licenziamento qualora non stiano a certe condizioni. Qualche giorno fa a scatenare una nuova polemica, sono stati quattro licenziamenti avvenuti tramite sms su WattsApp. Ma non sarebbe finita qui, un episodio recente pare coinvolgere un dipendente che sarebbe stato licenziato per assenza ingiustificata, mentre egli avrebbe chiesto il congedo per assistere al parto della moglie. Sul caso di Livorno sono in corso ancora accertamenti da parte dei sindacati, ma se fosse confermata la notizia, l'atteggiamento della catena sarebbe assolutamente discutibile, e molto grave dal punto di vista della legge vigente. Stando alle fonti, ci sarebbero delle prove scritte, come compare nel post di Facebook pubblicato dal gruppo denominato Chiudere i centri commerciali le domeniche e i festivi.

Livorno e il caso Porca Vacca

Quello di Livorno, inerente alla catena di ristorazione Porca Vacca, rappresenterebbe un vero e proprio caso molto vicino a quello che si definisce mobbing. La catena grossetana si è messa in una posizione difficile nei mesi scorsi, e questa vicenda, se confermata, infangherebbe l'immagine della società già precedentemente compromessa.

La vicenda: il primo messaggio sarebbe del dipendente, il quale avrebbe scritto alle ore 00.06, comunicando di aver fatto il cambio del giorno di riposo per assistere al parto della moglie. La mattina seguente, alle ore 10, il dipendente avrebbe comunicato al solito datore di lavoro, tale Salvo, di non poter andare al lavoro perché la moglie non aveva ancora partorito.

La risposta del superiore, sempre secondo le fonti, esplicava che se lui non si fosse presentato al lavoro, sarebbe stata considerata un'assenza ingiustificata. Il dipendente allora avrebbe scritto: 'Ho la bimba che sta per nascere a momenti, e mi trovo in ospedale. Ma stai scherzando?' Il titolare avrebbe risposto con un secco 'No'.

La legge è chiara

Porca Vacca a Livorno è da tempo un punto di ritrovo per molti, essendo situata in una zona strategica della città, vicino al lungomare. Se i messaggi riportati sul social network fossero veri, sarebbe stata infranta la legge che sull'argomento è ben chiara e non lascia niente alla libera interpretazione: i dipendenti che stanno per diventare padri hanno diritto a tre giorni di assenza dal lavoro.

Adesso il ragazzo, se veramente dalla parte della ragione, farà tutti i suoi passi per far rispettare la propria posizione. Se quanto dichiarato risponderà a verità, è ovvio che la cosa poteva essere gestita in maniera diversa, senza per forza incorrere in questo tipo di atteggiamento che non giova davvero a nessuno.