L'esecutivo guidato dal premier Paolo Gentiloni va avanti per la propria strada sull'aumento dell'età pensionabile, senza tenere conto delle posizioni espresse dai sindacati e da autorevoli esponenti della maggioranza, rischia così di aprirsi uno nuovo scontro sulla fase due della riforma Pensioni. Ad accendere la discussione, come detto, il capitolo dell'innalzamento automatico dei requisiti anagrafici per l'accesso al trattamento previdenziale attualmente disciplinati dalla contestatissima legge Fornero.

Pensioni, viceministro Mef: avanti con l'aumento dell'età pensionabile

Torna ad esprimersi sulla questione, parlando di "capitolo chiuso", il viceministro dell'Economia e delle Finanze Enrico Morando. "Sulla previdenza - ha detto ricordando gli interventi della fase uno della riforma pensioni - abbiamo varato un intervento molto significativo l'anno scorso". Il riferimento è alle misure che in qualche modo hanno introdotto nuove forme di flessibilità in uscita dal lavoro per l'accesso alla pensione anticipata rendendo così meno rigida la legge Fornero varata nel 2011 dal Governo Monti appoggiato in Parlamento da una maggioranza di larghe intese. Ma adesso il tema in discussione è quello dell'aumento dell'età pensionabile.

"Sarebbe un errore - ha detto il viceministro del Mef - scegliere ora come priorità la previdenza rispetto all'occupazione giovanile". Dunque, nonostante le promesse e le aspettative alimentare in questi mesi, non sembra più prioritario rivedere la legge Fornero, secondo l'esponente del governo. La priorità è invece il lavoro per i giovani.

Morando: 'La legge di Bilancio 2017 non sarà facile nonostante la crescita'

Quindi o uno o l'altro intervento, perché "purtroppo - ha detto Morando in un'intervista concessa al quotidiano La Repubblica - le risorse per tutto non ci sono". Dichiarazioni che fanno il paio con quelle rilasciate nei giorni scorsi dal responsabile economico del Pd di Matteo Renzi, Tommaso Nannicini, già sottosegretario alla presidenza del consiglio e coordinatore del tavolo di confronto tra governo e sindacati sulla fase 1 della riforma pensioni.

"Il fatto che il Pil cresca a velocità superiore al previsto - ha detto Morando commentando i nuovi dati preliminari sulla crescita che sono stati diffusi dall'Istituto nazionale di statistica - è un ulteriore vantaggio. Ma questo non significa - ha proseguito l'esponente del Governo Gentiloni - che i nostri problemi siano risolti e che la manovra di bilancio sarà facile, perché - ha sottolineato - non lo sarà". Sulla vicenda si preannuncia un duro scontro tra il governo e i sindacati ma anche interno alla maggioranza di governo.

Aumento età pensionabile, Damiano e Sacconi contro scelte del governo

Non sono per niente d'accordo con l'esecutivo i presidente delle commissioni Lavoro della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, rispettivamente Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, che invece propongono di rinviare l'aumento al 2021 piuttosto che al 2019 così come attualmente previsto e come sembra intenzionato a fare il governo.

E' dunque ancora tutta da giocare la partita sulla fase 2 della riforma pensioni su cui il tavolo di confronto tra governo e sindacati tornerà a riunirsi tra fine agosto e inizio settembre: sono già state fissate tre diverse riunioni dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti.