Una delle modalità per l'accesso al concorso in magistratura è lo svolgimento con esito positivo del tirocinio disciplinato dall'art. 73 D. Lgs. 69/2013. Si tratta di un tirocinio "retribuito" che garantisce la possibilità di affiancamento a magistrati disposti ad insegnare le principali mansioni agli stagisti in vista di un futuro simile.
I posti
La Suprema Corte di Cassazione ha bandito ben 60 posti per tirocini per i quali è già disponibile il testo del bando sul sito cortedicassazione.it nella relativa sezione "Comunicazioni".
I requisiti per entrare al servizio della Corte come stagisti sono diversi:
- età non superiore a 30 anni;
- laurea in giurisprudenza almeno quadriennale;
- requisito alternativo del voto di laurea pari ad almeno 105/110 oppure avere media complessiva non inferiore a 27/30 negli esami caratteristici del corso di laurea che vengono specificati dal bando: diritto amministrativo, diritto costituzionale, diritto del lavoro, diritto privato, diritto commerciale, diritto penale, diritto processuale penale, e diritto processuale civile.
Si tratta di requisiti standard che vengono richiesti non nello specifico dalla Corte, bensì da tutti gli Uffici Giudiziari che provvedono all'assunzione dei tirocinanti.
La domanda, scaricabile dal sito ufficiale della Corte di Cassazione, deve essere compilata, firmata ed inviata all'Ufficio del Segretariato Generale entro e non oltre il 15 settembre. Deve essere corredata da una fotocopia del documento d'identità e dalla certificazione del conseguimento del titolo con i relativi esami (comprensivi di votazione e CFU).
Verrà pubblicata una graduatoria che rivelerà i nominativi dei fortunati tirocinanti in Cassazione e che terrà conto, nell'ordine, della media degli esami conseguiti, del voto di laurea, della minore età anagrafica, idoneità precedente non considerata per carenza di posti ovvero corsi post-laurea di perfezionamento.
I vantaggi
Si prevede come trattamento economico una borsa di studio mensile di 400,00 euro che però, non ha mancato di sollevare problemi ed equivoci.
Si tratta infatti pur sempre di una borsa di studio (quindi concessa per soli requisiti di reddito e non indistintamente a tutti gli stagisti), erogata entro limiti economici ben definiti (potrebbero non bastare i fondi stanziati per tutti, com'è accaduto quest'anno) ed infine corrisposta in un'unica soluzione annuale (tra le altre cose, erogata con estremo ritardo).
L'ottica con cui affrontare il tirocinio dovrebbe essere quella della preparazione superiore a cui esso mira, senza considerare il trattamento economico che ne potrebbe derivare. Ci sono una infatti una serie di vantaggi aggiuntivi connessi al tirocinio come la possibilità di vedersi riconosciuto un anno di pratica forense nonché l'essere riconosciuto come titolo di preferenza in altri concorsi pubblici.
Se lo si intraprende unicamente per avere accesso ai vantaggi di tipo pratico e per l'accesso al concorso in magistratura, tralasciando in secondo piano la borsa di studio, il tirocinio senz'altro potrà essere una valida strada da seguire.