Il Bando per il personale Ata è stato pubblicato lo scorso primo settembre, ma le domande per l’aggiornamento delle graduatorie di istituto non sono ancora presentabili. Le operazioni di inoltro delle istanze partiranno il 30 settembre e scadranno il prossimo 30 ottobre. Un mese di tempo per quanti desiderano aggiornare o confermare la propria posizione in graduatoria o per coloro che volessero chiedere il primo inserimento. Bando uscito in ritardo rispetto alle previsioni e, soprattutto, ad anno scolastico già in corso. Un problema questo che viene messo in evidenza dal caos che si sta generando sulle supplenze e sulle chiamate da parte dei dirigenti scolastici.
Una confusione che fa registrare la presa di posizione di molte delle sigle sindacali del comparto, prima tra tutte la Feder.A.T.A che ha scritto al Ministro Fedeli una lettera molto interessante.
L’autonomia degli Uffici Scolastici Regionali
La lettera di contestazione che il sindacato ha inviato al Ministro dell’Istruzione è riportata perfettamente dal noto sito di informazione del comparto Scuola, cioè orizzontescuola.it. Per il sindacato, in attesa che le graduatorie vengano aggiornate dopo il termine di presentazione delle istanze del nuovo bando, cioè dopo il 30 ottobre 2017, appare assurdo il modo con cui gli Uffici Scolastici Regionali stiano operando in materia supplenze. L’autonomia che la legge dà ai vari Uffici Regionali li fa operare in maniera diversa gli uni dagli altri e le modalità di chiamate alle supplenze avvengono attingendo dalle graduatorie già presenti nell’ultimo triennio.
L’Articolo 59 del Contratto Collettivo del Comparto Scuola dà la possibilità al personale Ata di accettare incarichi non inferiori ad un anno mantenendo per 3 anni la titolarità della sede. Le supplenze che vengono assegnate con contratti a tempo determinato, con la dicitura “in attesa dell’avente diritto” (cioè del titolare del posto), non permettono di ottenere incarichi, anche annuali, senza perdere il ruolo da cui provengono.
Secondo il sindacato, le supplenze per l’anno scolastico appena partito dovrebbero essere fatte senza la dicitura prima citata, cioè con date certe e non ipotetiche.
Graduatorie valide sempre dal 1° settembre
Un bando partito ad anno scolastico iniziato, con l’aggiunta di domande che scadranno dopo quasi due mesi di lezioni, non poteva che suscitare il malcontento del personale Ata e dei suoi rappresentanti.
Le domande, secondo la Feder.A.T.A e come riportato nella lettera, dovevano partire prima, per dare vita a graduatorie aggiornate il 1° settembre. Questa situazione ha ampliato il disordine e la confusione per quanti aspirano ad entrare nella scuola. In aggiunta a questo, non si capisce nemmeno bene da dove provengano le chiamate in supplenza già fatte per l’inizio delle lezioni. I dirigenti scolastici infatti hanno la facoltà di attingere dalle graduatorie d’istituto del triennio precedente, ma anche dalle mad, ossia le Messa a Disposizione che gli aspiranti lavoratori possono sempre inoltrare. Una caos vero che probabilmente anche dopo le domande non sarà risolto. Intanto pare che siano confermate oltre alle date, anche i modelli da utilizzare per le istanze, nonostante non siano ancora disponibili.
Ci dovrebbe essere il modello D1 per chi è già presente nelle graduatorie e chiede la conferma o l’aggiornamento alla luce di sopraggiunti nuovi titoli, mentre il D2 dovrebbe riguardare le nuove iscrizioni. La procedura dovrebbe essere la medesima di quella utilizzata per i docenti, con la domanda da inviare ad una scuola capofila tramite PEC, posta raccomandata A/R o presso le segreterie scolastiche. Per la scelta delle 30 scuole dove candidarsi invece, andrà utilizzato il sistema istanze online successivamente alla domanda.