Aumenta soltanto l'occupazione per i lavoratori più anziani a discapito di quella giovanile, la più bassa in Europa. Ha subito un incremento, raggiungendo il 19,9%, anche il numero dei NEET - i giovani che il lavoro neanche lo cercano più - saltuariamente impiegati nei ristoranti e nelle pizzerie come camerieri durante il fine settima.

La disoccupazione è diventata un'occupazione.

A quelle poche aziende che continuano a resistere alla crisi, coraggiose perché desiderano ampliare il loro personale o voglio rimettere in sesto il proprio organico, viene richiesto dalle stesse persone che vogliono lavorare di non essere assunte neanche con la pratica del contratto part-time per non perdere il sussidio di disoccupazione.

In più si aggiunge alla matassa anche la questione dei voucher a causa dei quali gli imprenditori devono pagare più del dovuto i propri dipendenti occasionali per essere in regola con i contributi; inoltre, le tasse - più alte di 25 punti rispetto all'UE - e l'inefficiente burocrazia attanagliano soprattutto l'edilizia.

Come se non bastasse l'innalzamento dell'età pensionabile non giova all'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e il progetto Garanzia giovani che doveva servire a tamponare la tragica situazione si è rivelato un buco nell'acqua: secondo l'Ocse (organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) solo il 57,7% degli italiani in età aveva un occupazione nel primo trimestre del corrente anno.

L'Europa cresce ma l'Italia che afferma di volersi rimboccare le maniche per dimenticare questi anni è ancora ad un nulla di fatto: il Premier Gentiloni ha promesso un balzo dell'1.25% in più del PIL entro la fine dell'anno, resta però il disagio... I cervelli in fuga aumentano e davanti al ''be positive'', come dichiarano i servizi sociali, aumenta - fino a raggiungere l'11,9% - la soglia della povertà assoluta, aumentando di fatti gli aiuti umanitari per le famiglie.

L'Europa cresce ma l'Italia che afferma di volersi innovare per dimenticare questi anni è ancora ad un nulla di fatto con il suo 37,8% di disoccupazione insieme a Spagna (44,4%) e Grecia (47,3%); e si soffre, si va avanti a mo' di stenti racimolando poche centinaia di euro al mese per essere in regola con i pagamenti delle bollette, muore la creatività degli imprenditori virtuosi con tanti progetti che non riescono a realizzare ma muoiono anche i sogni dei giovani che fuggono da questa situazione di stallo e si allontanano dal nido familiare con il rimpianto di abbandonare la propria terra.