Uscita ponte per le donne con la pensione anticipata prevista dall'Ape social a 63 anni, con uno sconto in grado di far scendere i requisiti richiesti a 28 o a 34 anni. E' questa l'ultima ipotesi sul tavolo del Governo Gentiloni che dovrà agevolare la flessibilità in uscita per le donne lavoratrici, particolarmente prese di mira dalla riforma Fornero nella parte nella quale si richiedono requisiti di età e contributi Inps maggiorati per le Pensioni anticipate e per quelle di vecchiaia. Ma, conti alla mano sui requisiti richiesti, non saranno tante le donne che potranno usufruire di quello canale di uscita anticipata.
Infatti, l'anticipo pensionistico Ape social, fin dal debutto della metà del 2017, prevede paletti che, di fatto, circoscrivono, e di molto, la platea dei possibili beneficiari per la pensione.
Ultime novità di oggi pensione anticipata Ape social 2017: bonus donne
Questa formula di pensione anticipata integrata con l'anticipo pensionistico Ape Social, secondo quanto riportato da Il Mattino, sarebbe limitata a sole 4.000 donne lavoratrici. Un trattamento ponte destinato alle donne che abbiano avuto figli e che assicurerebbe uno sconto sui contributi Inps fino a 6 mesi per ciascun figlio avuto. Le donne che dovessero uscire con l'Ape per la condizione di disoccupazione, per invalidità (almeno del 74%), oppure per l'assistenza di invalidi di primo grado (genitori, figli o coniuge), vedrebbero ridursi il requisito dei contributi Inps richiesti dai 36 fino ad un minimo di 34 anni.
Per le donne impiegate, invece, nelle attività faticose (tra le quali rientrano anche le maestre della scuola), i versamenti Inps richiesti potrebbero scendere fino ai 28 anni (dai 30 necessari per l'uscita con pensione anticipata Ape social).
Pensioni anticipate e Ape social donna: ecco le ipotesi di uscita per la pensione
Sia le condizioni di disoccupazione, di disabilità o di assistenza per familiari disabili, che quelle relative ai lavori faticosi, continueranno ad essere richieste per la pensione anticipata con Ape social, sia per gli uomini che per le donne.
Con la differenza che il ministero del Lavoro potrebbe prevedere quattromila uscite per pensioni anticipate agevolate per un gruppo di donne che, oltre ai requisiti richiesti, abbiano un certo numero di anni di contributi Inps e che abbiano avuto figli. C'è da registrare, infatti, che sulle quarantamila domande di Ape a costo zero presentate entro la scadenza del 15 luglio 2017, appena dodicimila provenivano da donne lavoratrici.
Una percentuale bassa che il Governo Gentiloni tenterà di incrementare con una misura che possa allargare l'uscita anticipata delle lavoratrici. L'obiettivo è quello di arrivare ad almeno 16 mila domande di pensione anticipata Ape, in modo da ridurre anche l'età di uscita anticipata media delle lavoratrici rispetto ai 63 anni richiesti.