La prima finestra utile per l'invio delle domande di pensionamento tramite quota 41 si è chiusa lo scorso 15 luglio, con l'Inps che avrebbe raccolto oltre 26600 domande di uscita. Ma per i lavoratori che non sono riusciti ad inoltrare la propria pratica perché non a conoscenza della novità o per mancanza dei requisiti resta ancora oggi possibile procedere, grazie alla cosiddetta istanza tardiva. Si tratta di una seconda finestra utile, destinata però a chiudersi definitivamente il prossimo 30 novembre.

Quota 41, cosa cambia con l'istanza tardiva

Il principale limite dell'istanza tardiva è che pur in presenza di tutti i requisiti previsti dalla legge, non è detto che la domanda possa trovare accoglimento.

La precedenza va infatti a coloro che hanno rispettato la prima finestra e solo nel caso in cui dovessero risultare degli avanzi rispetto al budget iniziale potranno essere accolte le richieste successive. La questione si chiarirà comunque entro il prossimo mese, visto che l'Inps deve offrire il proprio riscontro alle prime domande entro il 15 ottobre. Nel caso in cui vi sarà ancora spazio a disposizione, l'istituto procederà quindi ad aprire un nuovo monitoraggio per rispondere alle pratiche d'accesso alla Quota 41 ricevute successivamente.