L'annuncio di ieri di Giuliano Poletti ha fatto storcere il naso a tante lavoratrici che chiedono la proroga di Opzione Donna. Se la proposta del ministro del Lavoro sarà confermata, l'Ape donna sarà la nuova pensione anticipata a partire dal 2018. In tante, da ieri sera, stanno protestando all'interno del gruppo "Opzione Donna Proroga al 2018" amministrato da Giulia Molinaro e Vania Barboni. Non tutto però sarebbe perduto. Infatti, dalle ultime indiscrezioni, appare certo che nella giornata di ieri i sindacati si siano mossi in questa direzione.
Dunque, Ape al femminile sì ma senza dimenticare il protocollo OD.
Ghiselli (Cgil): 'Lavoro donne universale'
Al termine del tavolo di confronto di ieri sulle Pensioni tra sindacati e governo, avvenuto all'interno della sede del Ministero del Lavoro, ha parlato Roberto Ghiselli. Il segretario confederale della Cgil ha dichiarato che le misure per le donne proposte dall'esecutivo non vanno bene, in riferimento all'Ape per le donne. Un tema delicato, sul quale è necessario un maggiore sforzo da parte del governo. Secondo Ghiselli, il riconoscimento del lavoro femminile deve essere universale e non riferito a poche categorie di lavoratrici. Infatti, la pensione anticipata allo studio dell'esecutivo sarebbe rivolta alle sole donne che rientrano nelle categorie previste dall'Ape social.
Quest'ultimo provvedimento prevede un anticipo pensionistico agevolato a determinate categorie di lavoratori, tra cui: i disoccupati; coloro che assistono un invalido o hanno in famiglia un portatore d'handicap; gli occupati in attività gravose. L'Ape donna prevede uno sconto massimo di 2 anni contributivi per le donne che hanno partorito 4 figli, vale a dire 6 mesi per ciascun figlio.
Come detto, la proposta si rivolge però unicamente alle lavoratrici che già oggi possono richiedere l'Ape social. Ed è su questo punto che la Cgil ha annunciato battaglia.
'Monitoraggio del protocollo Opzione Donna'
Nelle dichiarazioni post incontro rilasciate ai giornalisti, Roberto Ghiselli ha inoltre aggiunto che i sindacati hanno chiesto nuovamente al governo il monitoraggio dell'ottava salvaguardia e dell'Opzione Donna.
Tale intervento, secondo le sigle sindacali, si è reso necessario dal momento che vi sono risorse messe da parte e non utilizzate. Da qui la richiesta di Cgil, Cisl e Uil, che potrebbe riabilitare OD di fronte all'esecutivo. Non è dunque - non ancora almeno - un addio alle speranze sulla proroga di Opzione Donna al 2018. Nonostante la proposta sia stata resa pubblica, Ape donna non è ancora un provvedimento ufficiale. Inoltre, anche se è difficile, ci potrebbe essere la coesistenza almeno fino al 2018 di due misure distinte per le donne. Vi aggiorneremo nei prossimi giorni qualora ci fossero novità rilevanti sul tema riguardante il monitoraggio delle risorse spese e ancora a disposizione della misura sperimentale Opzione Donna.