Mentre in questi minuti è in corso il nuovo incontro tra sindacati e governo sulle Pensioni, rimane in primo piano la discussione su Opzione Donna. Dopo la firma sul decreto attuativo dell'Ape volontaria da parte del premier Paolo Gentiloni, molte delle lavoratrici che chiedono la proroga di OD sono sul piede di guerra contro l'esecutivo, poiché per loro ancora si è fatto troppo poco. La richiesta rimane la stessa fatta durante l'ultima estate, l'estensione della misura fino al 2018. A questo proposito, stonano le dichiarazioni di Cesare Damiano, che ha difeso l'anticipo pensionistico volontario e spinto l'attuale governo al riconoscimento dei contributi figurativi per i lavori di cura.

Cesare Damiano applaude l'Ape volontaria

"Rendere subito operativo decreto Ape volontario". Così l'ex ministro del Lavoro e attuale Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, esordisce nella nota pubblicata sul proprio sito ufficiale, cesaredamiano.org, attraverso cui ha sottolineato come sia auspicabile rendere operativa la nuova misura che va ad integrare il pacchetto previdenziale previsto all'interno della Legge di Stabilità approvata lo scorso anno per il 2017, dove erano incluse anche l'Ape sociale e la quota 41 per i lavoratori precoci (non tutti però).

Di tutt'altro avviso sono le lavoratrici che chiedono la proroga di Opzione Donna al 2018. Alcune di loro ritengono che l'anticipo pensionistico volontario sia un regalo per le banche e che non faccia gli interessi dei cittadini ma unicamente degli istituti bancari e assicurativi, dal momento che c'è anche una polizza assicurativa da pagare per coprire la rata del prestito in caso di decesso del pensionato.

Il punto di riferimento della battaglia di OD rimane il gruppo Opzione Donna Proroga al 2018 di Vania Barboni e Giulia Molinaro, le cui utenti di fatto condannano senza appello il provvedimento firmato dal primo ministro italiano.

Damiano: 'Ora i lavori di cura'

Dopo il via libera alla nuova Ape, per Damiano è arrivato il momento di affrontare gli altri temi più delicati in campo previdenziale.

Tra questi l'aspettativa di vita, con la revisione dei termini, anche in virtù del mancato aumento della speranza di vita nel 2015, e il riconoscimento dei contributi figurativi per i lavori di cura. Su quest'ultimi le lavoratrici si sono già espresse in più di un'occasione, sottolineando come Opzione Donna rimanga l'unica vera misura adatta per loro.

I lavori di cura, e i relativi contributi figurativi, sono stati spesso associati all'Ape donna, la nuova misura previdenziale su cui sarebbe al lavoro la squadra di tecnici del governo Gentiloni, che ricalcherebbe grossomodo l'Ape social, con un'unica differenza, quella di garantire requisiti meno stringenti alle donne, concedendo loro uno sconto di anni contributivi sulla base dei lavori di cura prestati. Come già sottolineato, anche questa soluzione viene contestata dalle utenti appartenenti a quei gruppi che fanno riferimento alla battaglia della proroga di Opzione Donna fino al prossimo anno.