E' il tema della fase due della riforma Pensioni quello messo ancora in primo piano dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, nel corso delle "giornate del lavoro" promosse dal sindacato rosso a Lecce in vista dell'inizio della discussione parlamentare sulla legge di Bilancio 2018. Gli interventi sul fronte previdenziale, secondo il leader della Cgil, sono importanti anche per far fronte a quella che definisce "emergenza giovani".
Pensioni, la Cgil non fa sconti al governo: questione prioritaria
Emergenza creata anche dalla legge Fornero, cha ancora oggi produce effetti devastanti sul piano sociale, tenendo in pratica gli ultrasessantenni stremati ancora sul posto di lavoro e i giovani disoccupati o costretti a lavori discontinui.
Quindi una maggiore flessibilità in uscita dal lavoro verso nuove forme di pensione anticipata per tutti e non solo per alcune categorie. E' questo ancora oggi il tema nonostante i diversi interventi in questa direzione evidentemente non risolutivi. In ogni caso, per capire la portata della prima sfilza di interventi per rendere il sistema previdenziale più flessibile, bisogna attendere ancora la concreta attivazione dell'Anticipo pensionistico sociale e i dati che si registreranno sia in termini di uscite anticipate che di nuovi posti di lavoro.
Pensione anticipata per ultrasessantenni e a lavoro ai giovani
Secondo la Camusso, intervistata oggi da Ferruccio De Bortoli a Lecce, sarebbe sbagliato discutere "sempre - ha detto secondo quanto riporta l'Ansa - in termini di contrapposizione".
Critiche alle posizioni espresse da chi non considera prioritario il capitolo del futuro previdenziali dei giovani oggi vittime della disoccupazione e del precariato. "Bisogna pensarci oggi - ha sottolineato - o sarà tardi". Resta da risolvere la questione relativa al nuovo aumento automatico dell'età pensionabile per effetto dell'adeguamento alle speranze di vita.
Secondo la Cgil bisogna evitarlo per tutti e in ogni caso bisogna evitarlo per le donne e varie categorie, a cominciare, secondo la Camusso, dai lavoratori impegnati in mansioni usuranti. Questa la linea della Cgil che comunque, sulla fase due della riforma pensioni, così come già avvenuto sulla fase due, si muove in linea con i sindacati più rappresentativi, come la Uil e la Cisl rispettivamente guidati Carmelo Barbagallo e Annamaria Furlan.