A cambiare con il Ddl Lorenzin non sarà solo la formazione e i criteri per il riconoscimento dei titoli equipollenti, ma tutta la figura professionale degli OSS. Oltre 200mila operatori socio-sanitari indosseranno un nuovo abito entro l’anno prossimo anche perché il Decreto Lorenzin essendo già arrivato alla Camera, potrebbe essere approvato velocemente anche al senato.
Il DDL Lorenzin in particolare garantisce agli OSS il diritto di piena cittadinanza all'interno del sistema sanitario. Il contenuto del Ddl tocca vari punti fra cui la revisione delle competenze e della formazione, delle ore e degli enti che la svolgono, ECM; la specificazione di mansioni, specifiche e non sovrapponibili a quelle dell’infermiere.
Gli Oss e il ddl Lorenzin: arriva il riordino della figura professionale ed economica
Insomma, l'OSS si evolve posto che la modifica legislativa una volta approvata gli permetterà innanzitutto di integrarsi nel lavoro d’epuipe con gli altri professionisti sanitari in primis gli infermieri attraverso competenze specialistiche. La Ministra Lorenzin già dallo scorso 28 giugno ha ribadito che quella del personale SSN e della figura dell’OSS è il primo punto dell’agenda 2017, posto che lo stesso ha subito un impoverimento professionale. Vediamo quindi cosa dovrebbe cambiare.
Secondo il testo della Lorenzin l’OSS oltre ad acquisire più competenze e dunque responsabilità sarà realmente integrato nella salvaguardia della dignità e della salute, in favore della collettività.
Dal punto di vista della progressione economica, l’adeguamento contrattuale comporterà il passaggio in fascia C, in considerazione dell'evoluzione del profilo. Ricordiamoci che gli Operatori Socio Sanitari sono rimasti all’inquadramento contrattuale di sedici anni fa. Vengono poi istituiti i seguenti ordini professionali:
- delle professioni infermieristiche;
- delle ostetriche e degli ostetrici;
- delle professioni sanitarie della riabilitazione;
- delle professioni sanitarie tecniche, dei tecnici sanitari di radiologia medica e della riabilitazione e della prevenzione
- dell’Ordine dei biologi;
ll Collaboratore Socio Sanitario, più nel dettaglio infatti, potrà somministrare la terapia prescritta per via naturale, intramuscolare e sottocutanea.
Ciò significa che se fino ad ora gli OSS rimanevano come tali sulla carta potendo solo in teoria somministrare farmaci, eseguire medicazioni, rilevare i parametri vitali, le cose a breve potrebbero cambiare. Al momento della sottoscrizione del contratto di lavoro l’OSS si troverà poi realmente oltre che ad assistere i pazienti nelle loro funzioni biologiche e fisiologiche e nella corretta deambulazione anche a dover eseguire mansioni più specialistiche.
A questo proposito ecco che le mansioni ( molto spesso da infermiere) svolte senza nessuna tutela di legge, vengono ora previste e regolamentate dal punto di vista normativo.
Il professionista si occuperà delle seguenti attività:
- garantire l’assistenza di base alla persona in situazione di difficoltà, secondo le indicazioni fornite dall’infermiere;
- utilizzo di metodi di lavoro e strumenti operativi orientati alla multi-professionalità, al lavoro di équipe;
- collaborare con l’infermiere eseguendone le prescrizioni per quanto concerne l’effettuazione di atti semplici collegati al processo diagnostico-terapeutico.
In questo senso viene previsto che il corso di formazione preveda più ore. Chi è gia in possesso del titolo di OSS potrà “evolversi” in CSS partecipando ad un corso di circa 2000 ore.
E’ prevista anche l’acquisizione di nozioni di farmacologia e di assistenza ai pazienti in svariati settings.
Un’altra novità riguarda poi l’introduzione di un Osservatorio nazionale articolato in tutte le Regioni sul fenomeno della violenza negli ambienti di ricovero e di assistenza a tutela di tutti gli operatori sanitari