Ancora polemiche sull'attivazione della fase uno della riforma Pensioni mentre si continua a cercare la quadra sugli interventi da prevedere nella cosiddetta fase due che dovrebbe trovare spazio nella legge di Bilancio 2018 seppur ridimensionata rispetto a quanto fatto intendere dal Governo Gentiloni, con il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, che in più occasioni ha parlato anche di modifiche alla legge Fornero finalizzate a introdurre significative novità per giovani e donne nel sistema previdenziale. Staremo a vedere.

Pensioni, polemiche sull'attuazione della fase 1 della riforma

Intanto, potrebbero essere molti meno, in confronto alle richieste di pensionamento presentate all'Istituto nazionale per la previdenza sociale entro il termine previsto del mese di luglio, i lavoratori che effettivamente potranno avere accesso all'Anticipo pensionistico sociale o alla Quota 41 per una parte dei lavoratori precoci nelle prossime settimane. Sono le organizzazioni sindacali a lanciare l'allarme segnalando come molte richieste di pensionamento siano state bocciate a causa di una interpretazione considerata "molto restrittiva" della norma introdotta con la fase 1 della riforma pensioni, di cui peraltro si attende ancora l'Anticipo pensionistico volontario per gli over 63 (già decretato ma non ancora attivato).

Non si fa attendere la replica dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale attualmente presieduto dall'economista bocconiano Tito Boeri. "Applichiamo leggi e regolamenti", fanno sapere dell'Inps scaricando e "responsabilità" al legislatore.

Ape sociale e Quota 41 precoci, molte domande bocciate dall'Inps

L'esecutivo guidato dal premier Paolo Gentiloni, nei mesi scorsi, illustrando le novità introdotte in materia di uscita anticipata dal lavoro, aveva previsto per i 2017 il pensionamento di 25mila lavoratori precoci con la Quota 41 e 35mila lavoratori con l'Anticipo pensionistico sociale.

Mentre si attende la graduatoria dell'Inps che dovrebbe arrivare lunedì 16 ottobre anche se con molta probabilità sarà resa nota in un secondo momento, l'Inca, il patronato della Cgil, denuncia il rigetto di molte domande di pensionamento che sarebbero tante. "Numeri - viene spiegato - tutt'altro che irrisori". A creare problemi, in particolare, sono le domande si riferiscono al criterio della disoccupazione previsto per l'Anticipo pensionistico sociale e la Quota 41 destinata a una parte dei lavoratori precoci.

Vengono bocciate e richieste di lavoratori in regola con tutti i requisiti ma solo con alcuni giorni di contributi dopo aver esaurito gli ammortizzatori sociali. L'Inca-Cgil chiede una interpretazione meno restrittiva della norma.