"No" a modifiche alla riforma Pensioni che porta la firma dell'ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero. A scendere in campo per "salvare" la legge previdenziale varata nel 2011 dal Governo Monti appoggiato in Parlamento dalla maggioranza di larghe intese sono la Corte dei Conti e Bankitalia, che sembrano più preoccupati della tenuta finanziaria garantita dalla riforma Fornero più che dei problemi sociali che continua a provocare: anziani di oltre 62 anni ancora al lavoro mentre continua a crescere disoccupazione giovanile.
Pensioni, la Corte dei Conti e Bankitalia difendono la riforma Fornero
Nessuna modifica alla legge Fornero e nessuno stop all'aumento dell'età pensionabile, tra i punti su cui si sta consumando o scontro tra governo e sindacati nell'ambito del tavolo di confronto sulla fase due della riforma pensioni che dovrebbe riprendere nei prossimi giorni in vista della discussione parlamentare sulla legge di Bilancio 2018. Sia la Corte dei Conti che Bankitalia, nel corso delle audizioni parlamentari sul Def, si sono espresse a favore dell'automatismo dell'adeguamento dei requisiti anagrafici alle speranze di vita rilevate dall'Istat, la loro proposta dunque è quella di non bloccare l'aumento dell'età pensionabile previsto dalla legge Fornero come, invece, continuano a chiedere le organizzazioni sindacali.
Aumento età pensionabile, i sindacati si preparano alla mobilitazione
Quindi adesso, alla luce delle dichiarazioni dei rappresentanti di Bankitalia e della Corte dei Conti, sembra sempre più improbabile che l'esecutivo guidato dal premier Paolo Gentiloni possa modificare la norma che prevede l'adeguamento automatico dell'età pensionabile in base alle speranze di vita, attualmente obbligatorio come prevede proprio la riforma Fornero e che porterà a 67 anni i requisiti anagrafici per l'accesso al trattamento pensionistico nel 2019 a 70 anni nel 2051 se non si interviene con delle modifiche normative.
Mentre si resta in attesa di risposte da parte del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti che dovrà convocare la nuova riunione con i sindacati nell'ambito del tavolo di confronto sulla fase due della riforma pensioni che ha preso inizio con il Governo Renzi, le organizzazioni sindacali, come annunciato in più occasioni nelle ultime ore, si preparano alla mobilitazione con iniziative unitarie.
Ad oggi, 4 ottobre, è dunque tutt'altro che chiusa la battaglia sulla seconda parte di interventi sul fronte previdenziale e in particolare sull'adeguamento dell'età pensionabile alle aspettative di vita che continua a tenere banco.