La conferma dell'aspettativa di vita anche per il biennio 2019-2020 da alcuni è stata vista come un'autentica sorpresa, dopo i numerosi incontri tenutisi in questi mesi fra i rappresentanti del governo e i sindacati Cgil, Cisl e Uil. Numerose le proteste sollevate dalle sigle sindacali, presenti all'interno della sede del Ministero del Lavoro anche nella giornata di lunedì, poco prima della pietra tombale posta da Paolo Gentiloni sull'eventuale rinvio del meccanismo che regola l'età pensionabile sulla base della speranza di vita. Non sono escluse azioni importanti da parte dei sindacati rispetto a quanto accaduto.

Tutto però era già scritto, come confermano le parole pronunciate in estate dalla Ragioneria di Stato.

La clausola di salvaguardia voluta dall'Europa

Il premier Gentiloni, rispondendo a chi gli chiedeva un commento sull'aspettativa di vita dopo il sostanziale via libera all'aumento dei requisiti anagrafici per l'accesso alla pensione di vecchiaia, ha così risposto: "C'è una legge e la rispetteremo".

Parole che sono sembrate ciniche agli occhi dei lavoratori che speravano in una revisione se non in un blocco del meccanismo che regola l'età con cui uscire dal mondo del lavoro. In realtà, non poteva essere fatto altrimenti.

Se anche infatti fosse andata in porto la richiesta dell'onorevole Cesare Damiano sul rinvio della decisione a giugno del prossimo anno, e qualora si fosse deciso per il blocco temporaneo del provvedimento, l'aumento dell'età pensionabile si sarebbe reso obbligatorio a partire dal 2021.

E' quanto ha ricordato quest'estate la Ragioneria di Stato, sottolineando come lo scatto di anzianità a 67 anni sarebbe stato comunque necessario per via della clausola di salvaguardia voluta dalla Commissione e dalla Banca centrale europea nel decreto Salva Italia in cui poi è confluita anche la riforma Fornero.

Padoan: "Obbligo di legge"

Sulla falsa riga di quanto dichiarato dal primo ministro Gentiloni, Padoan in un'intervista ai microfoni del Tg1 ha sottolineato come l'età pensionabile a 67 anni dal 2019 sia un obbligo di legge, ribadendo dunque quanto già si vociferava tra gli addetti ai lavori. Nonostante le richieste ufficiali da parte dei sindacati e delle stesse due Camere di Lavoro alla Camera e al Senato, attraverso la proposta di Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, l'aspettativa di vita non è mai stata un argomento di discussione ma più semplicemente un obbligo di legge.

Il ministro Padoan ha ricordato al contempo che la nuova manovra finanziaria prevede diversi strumenti accessibili a determinate categorie di lavoratori e lavoratrici utili ad andare in pensione con qualche anno di anticipo. Su tutti, l'esempio più calzante è la nuova Ape sociale rosa, che consente alle lavoratrici madri uno scontro contributivo fino ad un massimo di due anni (6 mesi per ciascun figlio partorito o adottato ndr).

Nelle ultime ore, anche Elsa Fornero ha detto la sua sull'età pensionabile, mentre era ospite della trasmissione DiMartedì in onda su La7 e condotta da Giovanni Floris.