Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 25 ottobre 2017 vedono moltiplicarsi le reazioni politiche sul delicato tema dell'aspettativa di vita, dopo che nella giornata di ieri l'ISTAT ha comunicato un aumento di 5 mensilità che andrà applicato ai criteri ordinari e anticipati di quiescenza. La questione è stata accolta con grande insoddisfazione dai sindacati, che hanno espresso tutta la propria contrarietà, esplicitando la "follia di un automatismo perverso". Ma altrettanta contrarietà è stata espressa anche dalla Camera dei Deputati, dove il Presidente della Commissione lavoro è tornato a chiedere un ripensamento sulla linea del Governo.

Dal Ministro del Lavoro sono arrivate invece parole distensive, stante che si evidenzia il tempo ancora disponibile per intervenire sulla situazione. Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pensioni: per la Cgil serve fermare il meccanismo dell'AdV

Dal Segretario Generale della Cgil Susanna Camusso arriva una presa di posizione chiara dopo il dato comunicato nella giornata di ieri dall'Istat in merito alla speranza di vita. "Il meccanismo porta, senza che se ne conosca il metodo di calcolo, a peggiorare periodicamente l’età pensionabile dei lavoratori" spiega la sindacalista, che ricorda come l'esecutivo si sia impegnato lo scorso anno per un ripensamento dell'automatismo.

Sulla questione è intervenuto anche il Segretario generale Spi - Cgil Ivan Pedretti, esprimendo la propria contrarietà. "Penso che non tutti i lavori siano uguali. Non è la stessa cosa lavorare su un'impalcatura, in una corsia di un ospedale, in una fabbrica siderurgica o dietro ad una scrivania. Per questo ritengo sbagliato un sistema che fa la media dell'aspettativa di vita per determinare a quale età si deve andare in pensione".

Sulla base di queste considerazioni, per il sindacalista "questo meccanismo andrebbe rivisto. Farlo non costa nulla. Se ne occupi la politica. Lo faccia il Parlamento e lo faccia in fretta. E' una questione di giustizia".

Anche dalla Camera si chiede di rivedere il meccanismo dell'età pensionabile

Sul tema è intervenuto nel pomeriggio di ieri anche il Presidente della Commissione lavoro alla Camera, ricordando che il dato dell'Istat rischia di confermare l'innalzamento dell'età di quiescenza a 67 anni dal 2019.

"Vorremmo sapere se il meccanismo di calcolo, che si basa sul triennio 2014-2017, prende in considerazione anche la diminuzione e non solo l’aumento dell’aspettativa di vita" domanda l'On. Cesare Damiano. Il parlamentare ha quindi ricordato l'incremento avvenuto nel 2015 riguardo al tasso di mortalità. Ed in ogni caso, secondo l'ex Ministro del lavoro procedere con un nuovo innalzamento dell'età di uscita dal lavoro "è una scelta sbagliata", pertanto "il meccanismo va rivisto". Per questo motivo, dalla Camera si chiede all'esecutivo di rimandare una decisione sulla vicenda al giugno del prossimo anno, oppure di dare seguito a quanto sottoscritto con i sindacati.

Sull'AdiV e le pensioni ci sono i tempi per intervenire

Nella serata di ieri è quindi giunto il commento del Ministro del Lavoro, che è intervenuto ricordando l'esistenza dei tempi utili per intervenire sulla vicenda. "Non sono in grado di dire se se ne occuperà questo o il prossimo Governo" ha evidenziato Giuliano Poletti. A tal proposito, "posso solo dire che essendoci un anno abbondante davanti, ci sono i tempi per la discussione sul tema". Sulla vicenda l'esponente del Governo ha ricordato che la legge è "figlia del Governo Berlusconi" ed ha poi subito un'ulteriore modifica con la Legge Fornero. Resta comunque il fatto che l'adeguamento diventerà operativo solo a partire dal 2019. "Io credo che dobbiamo guardare a questa situazione con questo spirito", ha concluso Poletti.

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