"C'è una legge e la rispetteremo". Con queste parole, Gentiloni soltanto qualche giorno fa sembrava chiudere definitivamente il capitolo dell'aspettativa di vita. I dati Istat, se vogliamo, avevano cementificato la frase del primo ministro italiano. Qualcosa però sembra essere cambiato. Le ultime notizie vedono un'apertura sulla discussione di una possibile revisione del meccanismo. Non si parla di blocco, ma di rivedere quelli che sono i limiti di un meccanismo che in automatico adegua l'età pensionabile a tutti i lavoratori italiani, senza tenere conto dell'attività svolta.

Resta poi alta l'attenzione sulla manifestazione delle lavoratrici di Opzione Donna promossa da Silvia Antonelli e organizzata dal gruppo "Opzione Donna Proroga al 2018" di Giulia Molinaro e Vania Barboni.

Giuliano Poletti possibilista sulla revisione dell'aspettativa di vita

All'indomani della diffusione dei dati Istat, il ministro del Lavoro Poletti ha espresso il proprio parere sulla possibilità di rivedere il meccanismo che regola automaticamente i requisiti anagrafici per andare in pensione in base alla speranza di vita. Secondo il ministro "i tempi per il parlamento o per le forze politiche che vogliono intervenire ci sono", tornando così ad alimentare la fiducia circa un cambiamento - in meglio - dell'attuale aspettativa di vita.

Oltre a Giuliano Poletti, ha parlato anche Maurizio Martina, attuale ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Intervenendo all'indomani della nota unitaria di Cgil, Cisl e Uil, il ministro ha detto che i lavori non sono tutti uguali e non tutti hanno la stessa aspettativa di vita, anche in base al lavoro che svolgono o che hanno svolto in passato.

Martina ha sottolineato come le norme vadano riviste e che ci siano tutti i tempi parlamentari e politici per farlo.

Al treno Pd si sono aggiunti nel pomeriggio anche Davide Baruffi e Lorenzo Guerini. Il primo ha parlato di automatismo stupido e iniquo. Il secondo, coordinatore della segreteria del Partito democratico, ha evidenziato le criticità del meccanismo, "rigido e automatico".

In tutto questo si segnala la voce di Maurizio Sacconi, tra i primi insieme a Cesare Damiano a chiedere una revisione delle norme. Il senatore, presidente della commissione Lavoro al Senato, ha sottolineato come le ultime dichiarazioni possano trasformarsi in false promesse se il bilancio non sarà modificato.

In un'intervista rilasciata a Repubblica, Cesare Damiano ha ricordato come a pagare siano sempre i pensionati, in riferimento agli ultimi dati Istat che certificano un aumento della speranza di vita di cinque mesi nel triennio 2014-2016 rispetto all'ultima rivelazione che risale al 2013. Per l'onorevole del Partito democratico le strade sono due: bloccare l'aspettativa di vita per chi si occupa di lavori gravosi e attività usuranti oppure rinviare la decisione al giugno del prossimo anno, in modo da approfondire la discussione su come intervenire.

Massima condivisione sulla prossima manifestazione per Opzione Donna

Manca poco più di una settimana ad una delle mobilitazioni più importanti che le lavoratrici abbiano fatto per chiedere la proroga di Opzione Donna al 2018. Sui social proseguono le iniziative per una manifestazione che dovrebbe contare sul supporto di più di cento donne, che si terrà ricordiamo in piazza Montecitorio a Roma dalle 9 alle 13 di fronte alla Camera dei Deputati il prossimo 8 novembre. Silvia Antonelli, promotrice dell'iniziativa, ha chiesto alle iscritte al gruppo "Opzione Donna Proroga al 2018" di condividere il più possibile l'evento creato da Valter Benetello, affinché si raggiunga il maggior numero di adesioni.