Tutto da rifare. In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera la leader della Cgil Susanna Camusso ha parlato a ruota libera di Pensioni e lavoro. In merito alla riforma Fornero, la numero uno del sindacato ha ribadito con chiarezza che la volontà di Cgil, Cisl e Uil sia quella di cambiarla, non soltanto dando forza a misure volte alla reintroduzione della flessibilità pensionistica ma anche ad una profonda revisione dell'aspettativa di vita. Le ultime notizie aggiornate ad oggi 24 ottobre affrontano anche il tema Opzione Donna, con una novità importante per quanto riguarda le lavoratrici richiedenti la proroga della misura al prossimo anno.

'La riforma Fornero va cambiata'

Il collega Enrico Marro del Corriere ha ricordato alla Camusso le modifiche apportate alla legge Fornero negli ultimi anni. Fra i provvedimenti adottati sono state citate le otto salvaguardie per gli esodati, l'Ape (ufficiale la proroga dell'Ape volontaria al 2019), le misure per i lavoratori precoci e gli usuranti. L'ultima richiesta da parte dei sindacati è una rivalutazione del meccanismo che regola l'età pensionabile in base all'aspettativa di vita. La numero uno della Cgil difende la scelta dei sindacati, sottolineando come la speranza di vita non possa essere uguale fra il magistrato e l'edile oppure un minatore.

L'idea è di differenziare l'aspettativa di vita in base alla tipologia di lavoro operato, magari bloccando l'aumento automatico dell'età per andare in pensione a determinate categorie di lavoratori.

Dall'altra parte abbiamo la proposta di Cesare Damiano, che chiede il rinvio della decisione al giugno del prossimo anno, rimandando così la "patata bollente" al governo della nuova legislatura all'indomani delle elezioni politiche che si terranno nella primavera 2018.

Tornando alle dichiarazioni di Susanna Camusso, la sindacalista ha steso un velo pietoso nei confronti dell'Ape, ricordando la valanga di domande respinte dall'Inps presentate dai lavoratori per andare in pensione attraverso l'anticipo pensionistico agevolato e la quota 41 dei lavoratori precoci.

Si attende nei prossimi giorni una parziale retromarcia dell'istituto guidato da Tito Boeri, all'indomani dell'intervento diretto da parte del Ministero del Lavoro.

Nuova manifestazione delle lavoratrici pro Opzione Donna

La conferma della nuova mobilitazione contro il governo delle lavoratrici di Opzione Donna è arrivata nel primo pomeriggio di ieri da Giulia Molinaro, amministratrice del gruppo "Opzione Donna Proroga al 2018".

Su iniziativa dell'utente Silvia Antonelli, oltre cento donne scenderanno in piazza a Montecitorio nella giornata di mercoledì 8 novembre per chiedere alle istituzioni risposte sui contatori di Opzione Donna e sull'eventuale proroga della misura sperimentale al 2018. Sulla manifestazione in programma fra due settimane vengono riposte le residue speranze delle lavoratrici di ottenere quanto chiedono ormai da mesi.

La manovra finanziaria per il prossimo anno contiene una misura per le lavoratrici madri, la cosiddetta Ape sociale donna. Quest'ultima però non ha mai incontrato un concreto interesse da parte delle donne che richiedono l'estensione di Opzione Donna. In più di un'occasione si è avuto modo di confermare il disinteresse nei confronti della valorizzazione dei lavori di cura nell'ottica di un bonus contributivo pari a 6 mesi per ciascun figlio avuto (fino ad un massimo di 2 anni, quindi 4 figli).

Recentemente, Alessia Rotta del Partito democratico si è detta ottimista circa la proroga di Opzione Donna, anche se le sue parole sono state prese con le pinze dalle lavoratrici, consapevoli che in altre occasioni esponenti politici avevano aperto all'eventualità dell'estensione. La situazione però è rimasta invariata fino ad oggi. Che sia arrivato il tempo del cambiamento?