Continua a tenere banco il caso delle migliaia di domande respinte sull'Ape sociale e la quota 41. I sindacati hanno annunciato per l'inizio della prossima settimana il via alle assemblee unitarie nei diversi luoghi di lavoro, attraverso cui si informerà e ci si confronterà con la cittadinanza attiva sugli incontri avuti sino ad ora con il governo in materia previdenziale. Le ultime notizie sulle Pensioni aggiornate ad oggi 23 ottobre ci informano anche sulle nuove dichiarazioni di Cesare Damiano, tornato a chiedere l'allargamento delle maglie per l'anticipo pensionistico agevolato e la misura per i lavoratori precoci.
Il mini pacchetto previdenziale e l'iniziativa dei sindacati
Un'analisi approfondita del Sole 24 Ore spiega come la novità più importante all'interno del Ddl di bilancio sia il bonus contributivo di 6 mesi per le lavoratrici madri che hanno partorito o adottato un figlio, fino ad un massimo di 2 anni di sconto sugli anni contributivi richiesti (gli stessi dell'anticipo pensionistico volontario ndr). Si tratta della nuova misura ribattezzata Ape sociale donna, dei cui requisiti abbiamo parlato approfonditamente nell'articolo che trovate qui linkato.
Restando nei termini delle pensioni flessibili, un'altra indiscrezione riguarda la proroga dell'Ape volontaria. Si va infatti verso l'estensione della misura fino al 2019, visti i ritardi della pubblicazione del decreto attuativo, ufficializzato in Gazzetta Ufficiale soltanto lo scorso 18 ottobre.
I lavoratori, da quelli dipendenti agli autonomi e chi ha la partita Iva, potranno fare leva sul prestito pensionistico in forma volontaria non soltanto per tutto il 2018, così come era nelle precedenti intenzioni del governo, ma anche per tutto l'anno successivo. Per la partenza definitiva, restano da definire le convenzioni con Abi e Ania, ovvero il settore bancario e assicurativo.
Intanto, da questa settimana inizieranno le assemblee unitarie dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. La nuova iniziativa è inserita in un contesto di confronto con i lavoratori, ai quali verrà dato conto dei risultati raggiunti (o meno) durante i tavoli di discussione del capitolo previdenziale con i rappresentanti dell'esecutivo presso la sede del Ministero del Lavoro.
Secondo le ultime indiscrezioni, tale scelta intrapresa dai gruppi sindacali preannuncia una fase più calda, che dovrebbe avere come protagonista la mobilitazione generale.
Allargamento Ape sociale, l'obiettivo di Damiano
Con oltre il 50 per cento delle domande rifiutate, sia per l'Ape sociale che la quota 41 dei lavoratori precoci, il flop delle due misure pensionistiche con cui è stata reintrodotta la flessibilità in campo previdenziale rischia di pesare come un macigno sul partito di maggioranza dell'attuale governo di maggioranza. A mettere una "pezza" ci ha pensato Cesare Damiano, che ha chiesto nuovamente l'allargamento delle maglie dell'Ape sociale, confidando in una risposta celere da parte dell'esecutivo a tutti quei lavoratori che si sono visti respingere la richiesta di pensionamento dall'Inps.
Il presidente della Commissione Lavoro alla Camera ha spiegato inoltre che non è sufficiente l'iniziativa presa dal Ministero del Lavoro nei confronti dell'istituto presieduto da Tito Boeri, prima che il vaso di Pandora diventasse realtà. Secondo l'onorevole del Partito democratico, è necessario un "intervento legislativo nella legge di Bilancio" per risolvere una situazione che ha preso in contropiede un po' tutti. L'altra battaglia, riguardante il rinvio della decisione sull'aspettativa di vita, deve ancora entrare nel vivo.