E' il tema della riforma Pensioni (fase 2) ad agitare il dibattito politico e sindacale nelle ultime ore. La novità è il deciso cambio di rotta del Pd di Matteo Renzi sia sull'aumento dell'età pensionabile sia sull'Anticipo pensionistico sociale. Il segretario del Partito democratico, spiazzando il Governo Gentiloni che già in Cdm, nei giorni scorsi, ha assunto una decisione in senso completamente opposto, ha parlato oggi di rinvio dell'aumento dei requisiti anagrafici in base all'aspettativa di vita per l'accesso al pensionamento come previsto dalla legge Fornero.

Pensioni e Pubblica amministrazione, intervento della ministra Pa

Mentre l'ex premier Renzi chiede altri sei mesi di tempo per decidere sull'adeguamento previdenziale, avvicinandosi così alle posizioni delle organizzazioni sindacali in attesa di possibili cambiamenti normativi sul meccanismo automatico, sul capitolo pensioni si è espressa oggi anche la ministra per la Pubblica amministrazione e Semplificazione Marianna Madia parlando con i cronisti nel corso di un incontro a Palermo. "La competenza - ha detto - è del ministro Poletti come si sa, sul tema - ha aggiunto - c'è stata una dialettica discussione in Consiglio dei ministri". Coinvolge in particolar modo sia il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ma anche quello dell'Economia e delle Finanze nonché quello della Pubblica amministrazione il capitolo previdenziale.

Marianna Madia oggi a Palermo: i lavoratori non sono tutti uguali

"La priorità che abbiamo oggi - ha dichiarato Marianna Madia secondo quanto riporta l'Ansa - è quella di spendere al meglio le risorse stanziate nella legge di stabilità dal precedente Governo Renzi per i pensionati e le pensionate e che ha riconosciuto - ha sottolineato la ministra a proposito dell'età pensionabile rispondendo ai giornalisti oggi a Palermo durante una conferenza stampa - che i lavoratori non sono tutti uguali".

Un tema che riguarda i lavoratori sia del settore privato ma anche della Pubblica amministrazione quello della riforma delle pensioni. In tutti e due i casi è quanto mai necessario in questo momento, come continuano a chiedere i sindacati ormai da tempo, introdurre nuovi elementi di flessibilità in uscita verso nuove forme di pensione anticipata capaci davvero di fare largo nel mondo del lavoro ai giovani, tra i più penalizzati dalla legge Fornero ancora in vigore. In questo senso, l'Ape social, la Quota 41 per una parte dei lavoratori preoci e l'Anticipo pensionistico volontario potrebbero infatti rivelarsi un flop.