In attesa di venire a conoscenza dell'Atto di indirizzo della Madia per il rinnovo dei contratti statali del comparto Scuola e per gli aumenti degli stipendi dei docenti e del personale Ata, le maggiori novità arrivano dai sindacati, pronti a scendere in campo per recuperare la perdita delle retribuzioni nei 9 anni del blocco contrattuale. Infatti già nei prossimi giorni Cisl, Snals-Confsal, Gilda, Uil e Cgil potrebbero presentare la piattaforma unitaria con le richieste da portare avanti all'Aran, in vista del rinnovo dei contratti degli statali.

Oltre agli aumenti degli stipendi, i sindacati firmatari dell'accordo di fine novembre 2016 tenteranno di ripristinare la disciplina di lavoro previgente alla riforma Brunetta e a quella della Buona scuola di Renzi. In altre parole, l'azione sindacale mirerà a recuperare potere contrattuale nella disciplina del contratto della scuola.

Contratti statali 2017 e scuola: ultime novità oggi aumenti stipendi Ata e docenti

Tuttavia, a tenere banco nella negoziazione per il rinnovo dei contratti statali e della scuola sono gli aumenti degli stipendi. Il Presidente dell'Aran, Sergio Gasparrini, informa Italia Oggi, ha affermato che c'è un disallineamento tra i termini dell'accordo di fine novembre 2016 che sancirono gli aumenti degli stipendi di 85 euro lordi minimi al mese e quanto chiesto dal ministro Madia.

Infatti il capo del dicastero della Funzione Pubblica avrebbe chiesto di utilizzare gli aumenti di 85 euro non solo per assicurare gli scatti stipendiali, ma anche per andare a indennizzare i dipendenti della scuola che, con gli aumenti degli stipendi, rischierebbero di perdere il bonus di 80 euro, dato che andrebbero oltre i 26 mila euro annui di reddito.

Il che significa che i docenti, che per buona parte sono già oltre il tetto dei 26 mila euro, dovrebbero rinunciare ad una parte degli aumenti per andare a compensare le perdite di chi sta sotto (secondo il sindacato Snals-Confsal, il 41 per cento degli impiegati della scuola).

Contratti scuola 2017: ultime notizie bonus docenti e scatti

E, pertanto, il rinnovo del contratto nella scuola andrebbe a creare una sperequazione degli aumenti degli stipendi che non sarebbero più di 85 euro minimi per tutti. Il problema è attuale nonostante il sottosegretario all'Istruzione, Vito De Filippo, abbia cercato di rassicurare i sindacati circa la disponibilità del Governo Gentiloni di aumentare le risorse per risarcire chi perderebbe il bonus di 80 euro. Servirebbero, dunque, finanziamenti aggiuntivi rispetto agli 1,6 miliardi di euro (più 1,2 già messi a bilancio negli scorsi anni) per l'aumento degli stipendi nella scuola. Il tutto mentre i sindacati sembrano non accettare più neppure i termini dell'accordo del 30 novembre 2016.

Infatti Elvira Serafini dello Snals Confsal fa sapere che aumentare gli stipendi di 85 euro è riduttivo rispetto alle perdite patite negli anni di blocco dei contratti statali, soprattutto nella scuola che ha perso anche lo scatto stipendiale del 2013. Si rischierebbe, secondo la Serafini, di non veder riconosciuta ai docenti ed al personale Ata la lunga vacanza contrattuale e, pertanto, il diritto per la mancata negoziazione del rinnovo del contratto. Peraltro, anche la Corte costituzionale ha posto il problema con la sentenza dell'estate del 2016. Inoltre, il sindacato Snals si batterà anche per salvaguardare gli scatti di anzianità che costituiscono, ad oggi, l'unico sistema di avanzamento degli stipendi degli statali.