L'Ape Sociale doveva in un certo senso fare rima con flessibilità, semplificazione e sostenibilità. Le #ULTIME NOTIZIE sulla misura che avrebbe generato #Pensioni con qualche anno di anticipo rispetto alla naturale scadenza, invece, non sembrano presupporre un orizzonte dorato per quanti ci avevano sperato.

Ape sociale: esito domande

Per i pochi che non sapessero cosa fosse l'Ape Sociale, in maniera molto semplificata, si potrebbe dire che si tratta di un prestito ottenibile da un ente terzo convenzionato attraverso cui viene erogata all'Inps una cifra necessaria a chiudere, con pochi anni di anticipo, la propria carriera lavorativa.

L'ammortamento del prestito, di durata ventennale, sarebbe assicurato da una trattenuta sull'assegno netto dell'eventuale vitalizio previdenziale. Sulla questione Ape Sociale, nei giorni scorsi, la prima a lanciare l'allarme era stata l'Inca Cgil. Era stato infatti segnalato che, come poi si è verificato, molte domande di prepensionamento sarebbero state respinte dall'Inps. Su 26.251 domande presentate, 7.356 sarebbero state accolte, 18.411 quelle respinte e 484 risulterebbero ancora in instruttoria. Secondo una prima ricostruzione un tasso così elevato di domande respinte sarebbe strettamente dipendente dall'impiego di parametri molto stringenti rispetto ai requisiti richiesti.

Il severo metro di valutazione ha portato a numeri che in un certo senso possono essere ritenuti apocalittici rispetto a quella che era la volontà del Governo di favorire l'uscita anticipata dal lavoro di coloro che ne avessero facoltà in base alle caratteristiche minime richieste.

Ape Sociale: cosa accadrà?

Che quanto avvenuto rappresenti una possibile perdita di tempo o un pasticcio in piena regola lo si può rilevare da quelle che dovrebbero essere le nuove indicazioni arrivate dal Governo all'ente previdenziale.

Secondo quanto emerso sarebbe stato richiesto di ritenere valida la posizione in ottica Ape Sociale di coloro i quali sono stati licenziati (anche in maniera collettiva), sono dimissionari per giusta causa dalla propria occupazione e dai lavori con un contratto subordinato impegnati in mansioni difficoltose e rischiose. Questi indirizzi interpretativi porteranno ad un riesame delle domande pervenute.

Nonostante quelle approvate siano destinate ad aumentare dopo queste nuove indicazioni, pare alla fine non si arrivi ad un numero tale da coprire il budget previsto per l'anno 2017. Una situazione che non può essere certo definita piacevole dato che i fondi per lavoratori precoci ed Ape Sociale rischiano di essere sottoutilizzati.