Con l'aumento della pensione di vecchiaia e delle Pensioni anticipate dal 2019, rispettivamente a quota 67 anni di età e con 43,3 anni di contributi, si sposta in avanti l'uscita dei contribuenti per la pensione. A essere interessati dall'adeguamento delle pensioni alla speranza di vita saranno, nei prossimi anni, i nati negli anni cinquanta e sessanta. Infatti, i contribuenti che non rientreranno nelle quindici categorie di lavoratori addetti alle mansioni gravose (per le quali la pensione di vecchiaia rimarrà a quota 66,7 e la pensione anticipata con 42,10 anni di contributi), dovranno rimandare l'uscita per la pensione.

La platea dei contribuenti interessati all'aumento di età dal 2019 è molto ampia: infatti, con l'Ape social e la pensione anticipata dei precoci con quota 41 si provvederà all'uscita di ristrette categorie di lavoratori che abbiano determinati requisiti.

Quando si potrà andare in pensione anticipata o vecchiaia nel 2019 con quota 67?

Un primo aumento dell'età necessaria per andare in pensione di vecchiaia o con le pensioni anticipate si verificherà già, per alcune categorie di lavoratori, a partire dal 1° gennaio 2018. Infatti, nel prossimo anno tutti usciranno a 66 anni e 7 mesi e, pertanto, le donne impiegate nel settore privato vedranno aumentare l'età di uscita di un anno (da 65 anni e 7 mesi a 66,7) e le donne autonome dai 66 anni e un mese a quota 66,7.

Pertanto, per una verifica di chi possa uscire con la pensione di vecchiaia, si potrebbe prendere in esame la propria data di nascita. Nel 2018 usciranno, infatti, le persone che siano nate entro maggio del 1952 (entro la fine del 2017 escono i nati entro maggio del 1951). Con l'aumento di cinque mesi per le pensioni del 2019, le uscite saranno previste per i contribuenti nati entro dicembre del 1952, mentre per il 2020, con la pensione a quota 67, usciranno i nati entro l'anno 1953.

Uscita pensioni anticipate e pensione vecchiaia 2017: ultime oggi età quota 67

Pensioni anticipate e pensione di vecchiaia torneranno ad aumentare dal biennio 2021/2022. Infatti, nel 2021 è previsto un ulteriore adeguamento dell'età di uscita per le pensioni di vecchiaia di tre mesi, dunque si salirà a quota 67,3. L'uscita per la pensione riguarderà i nati entro settembre del 1954 per il 2021 ed entro lo stesso mese del 1955 per il 2022.

ll successivo aggiornamento, secondo la tabella degli indici Istat sulla speranza di vita pubblicata dal quotidiano Il Messaggero, sarà di un solo mese. Dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2024 è previsto, infatti, l'aumento della pensione di vecchiaia a 67 anni e quattro mesi, con uscita dei contribuenti nati fino ad agosto del 1956 e del 1957. Nel due anni del 2025 e del 2026 le pensioni di vecchiaia torneranno ad aumentare di due mesi (quota di uscita a 67,6): la verifica dalla data di nascita indica giugno del '58 e del '59. Altri due mesi (pensione a quota 67,8) per il 2027/28: usciranno i nati non oltre aprile 1960 e 1961. I nati entro febbraio dei due anni successivi (pensioni a quota 67,10) potranno uscire nel 2029 (febbraio 1962) e 2030 (febbraio 1963).

Si toccherà quota 68 anni per le pensioni del 2031 (nati entro l'anno 1963) e del 2032 (nati entro il 1964). Nel 2033 e nel 2034 le pensioni di vecchiaia aumenteranno a 68 anni e 2 mesi (uscite dei nati entro ottobre del '65 e del '66). A 68 anni e quattro mesi potranno uscire, nel 2035, i nati entro agosto 1967 e nel 2036 i nati entro agosto del '68. Nel 2037/38 le pensioni aumenteranno di un solo mese: la pensione di vecchiaia è prevista a quota 68,5 e la verifica dell'uscita riguarderà i nati entro luglio del 1969 e del 1970.