La riforma Fornero delle Pensioni non incide solo sull'incremento dell'età di uscita legata alla speranza di vita, ma anche sull'importo della pensione di vecchiaia o sulle pensioni anticipate. Infatti, il meccanismo della riforma Fornero dall'entrata in vigore non solo ha aumentato l'età delle pensioni di quattro o cinque anni rispetto alla data che si era prevista di uscita, ma ha anche adottato il meccanismo del metodo contributivo incentrato sui coefficienti di trasformazione, sempre al ribasso, che determinano l'importo della futura pensione.
Il prossimo aggiornamento di questi coefficienti è previsto dal 1° gennaio 2019, come per la variazione dell'età delle pensioni anticipate e di vecchiaia, con cinque mesi in più di lavoro e, dunque, rispettivamente, con 43 anni e 3 mesi di contributi o con quota 67.
Ultime oggi pensioni anticipate e vecchiaia 2017: quale uscita?
In altre parole, nei prossimi anni c'è da attendersi che le pensioni anticipate e la pensione di vecchiaia continuino ad essere tagliata. Alcune simulazioni sono state fatte da Il Messaggero sugli assegni di pensione del metodo contributivo, ovvero su pensioni calcolate esclusivamente in base al numero di anni dei contributi versati. Secondo il quotidiano romano, proprio in questi anni inizierà a farsi sentire il peso del meccanismo contributivo sui lavoratori che sono arrivati a versare trentacinque o quaranta anni di contributi.
Numeri che, peraltro, risultano quasi irraggiungibili per i contribuenti più giovani, la cui vita lavorativa è frammentata da periodi di precarietà, di disoccupazione e di mansioni sottopagate. Sull'importo delle pensioni anticipate e della pensione di vecchiaia andranno sempre più ad incidere due fattori, ovvero il Prodotto interno lordo (e, quindi, l'andamento dell'economia) e gli indici demografici.
Entrambi i fattori sono determinanti nel calcolo del coefficiente di trasformazione, ovvero nella percentuale di pensione che si percepirà in rapporto all'ultimo stipendio lavorativo.
Novità pensioni anticipate e vecchiaia 2017: quale assegno di pensione in uscita a quota 67?
E, pertanto, i fattori presi in considerazione, al ribasso dall'entrata in vigore della riforma Fornero ad oggi, determineranno pensioni anticipate e di vecchiaia sempre più basse.
Secondo i calcoli de Il Messaggero, infatti, considerando una pensione di vecchiaia a quota 66 anni e sette mesi con ben 42 anni di versamenti contributivi, su una retribuzione di 2.000 euro al mese lordi, la pensione si attesterebbe sui 1.670 euro. L'andamento economico negativo degli ultimi anni (Pil e crescita dell'aspettativa di vita) determinerebbe un prezzo sulla futura pensione stimata dal quotidiano romano in ulteriori 20 euro mensili. Un taglio che andrebbe ad incidere su tutte le pensioni anticipate e di vecchiaia e che sarebbe destinato, peraltro, ad aumentare con l'entrata in vigore dei nuovi coefficienti di trasformazione dal 1° gennaio 2019. Il peso del meccanismo contributivo, dunque, nei prossimi anni inizierà ad essere avvertito non solo sull'incidenza dell'età di uscita per la pensione anticipata e per le pensioni di vecchiaia a quota 67, ma anche sugli importi delle pensioni stesse.