Le ultime notizie sulla riforma delle pensioni 2017 e nello specifico sulla proroga dell'Opzione donna ruotano intorno agli emendamenti presentati alla Ldb 2018. Al momento per Opzione donna risultano cinque emendamenti presentati ma alcuni ormai sono stati considerati inammissibili; quello che sta tenendo banco e sta creando non poca confusione è quello catalogato col n. 22.0.27 a firma Bellot-Bisinella-Munerato. Molte donne si stanno chiedendo se tale emendamento riaprirà la strada alla proroga dell'Opzione donna al 2018, se è già bene presentare domanda di pensione e come mai i patronati risultano all'oscuro di tutto.

Queste le specifiche al 24 novembre 2017.

Pensioni 2017, Opzione donna: l'emendamento è stato segnalato

Per prima cosa è bene dire che emendamento di cui sopra è stato segnalato, ossia scelto fra la totalità di quelli presentati dai vari gruppi parlamentari e ripresentati al vaglio dell’Ufficio di Presidenza, dove possono essere giudicati ammissibili o inammissibili. Segnalato dunque non significa che sia già stato ammesso. Esiste una qualche possibilità che l'Ufficio di Presidenza li giudichi ammissibili e li inserisca nel testo che andrà in Aula per essere votato ma, per il momento, questo articolo nella bozza pronta per l'aula non c'è, ovvero non è stato ancora ammesso. Gli emendamenti possono essere giudicati inammissibili, in questo caso si interrompe l'iter e sono scartati, o ammissibili, proseguono il loro 'cammino' vengono portati in aula e vengono votati.

Qui se riescono ad ottenere la maggioranza dei consensi sono poi inseriti nel testo definitivo della Legge di Bilancio 2018 che sarà poi approvata nella sua totalità. Gli stessi potrebbero essere anche accantonati, ossia in questo caso il Presidente decide per il rinvio alla competente Commissione di riferimento stabilendo che potranno poi essere ripresi in Assemblea.

I Gruppi parlamentari possono produrre ordini del giorno (odg) a sostegno di quelli accantonati per rafforzare l'importanza dello stesso. La Senatrice Bisinella, che abbiamo raggiunto ieri e ci ha rilasciato un'intervista, ha prodotto un odg in tal senso, ora non resta che sperare che questo emendamento segnalato passi il vaglio e sia ammesso alla votazione dell'assemblea.

La senatrice invita le donne ad essere fiduciose ed ad incrociare le dita affinché tutto proceda nel migliore dei modi in commissione.

Opzione donna 2018, domanda di pensione e patronati

La stessa senatrice nel corso dell'intervista invita alla prudenza, lo stato attuale ci spiega è il seguente: "Significa che in effetti è tra quelli che ha buone chance di passare, e a quel punto anche passare poi in Aula, perché la questione sollevata è ritenuta importante e giuridicamente e finanziariamente sostenibile. Bisogna però ancora attendere passaggi conclusivi ". Al momento è più che normale che i patronati, a cui alcune donne si sono rivolte prese dall'entusiasmo, non ne sappiano nulla, non è un emendamento passato e non ha modificato le regole vigenti attualmente.

Ci sta che il patronato non debba essere al corrente di tutti gli emendamenti presentati, anche perché ad oggi sono stati presentati in totale ben 3945 emendamenti e di questi 735 sono quelli che sono stati giudicati ammissibili e/o segnalati dai gruppi e che proseguiranno il loro iter. Su questi la Commissione Bilancio ha incominciato da martedì scorso a lavorare supervisionata dai relatori Magda Zanoni (Pd) e Marcello Gualdani (Ap) dandosi un calendario serrato che prevede lavori "no stop" per tutta la settimana al fine di arrivare a domenica 26, in modo che si possa mantenere il passo dato all'inizio del percorso che porterebbe il testo in Aula per raccogliere le votazioni, lunedì 27 p.v. Non ha dunque alcun senso presentare la domanda di pensione in funzione di questo emendamento dal momento che non si sa se sarà inserito o meno nel testo conclusivo e soprattutto se verrà votato.