L’articolo di Stefano Calicchio con data 12 dicembre e titolo Pensioni, ultimissime, donne, APE e governance INPS annuncia importanti interventi a favore di quei lavoratori esodati che, dopo l'introduzione della riforma pensionistica Fornero, hanno visto sfumare la possibilità di avere accesso alla pensione in tempi ragionevoli.
E' corretto condividere gli apprezzamenti e la soddisfazione espressi da questo articolo per la possibile inclusione nella legge di bilancio 2018 di provvedimenti finalizzati all’allargamento della platea dei destinatari dell’APE Sociale e del cumulo gratuito dei contributi.
La platea di lavoratori esodati esclusi dall'accesso alla pensione nonostante questi provvedimenti è comunque ancora numericamente consistente. Le stime sono di 5-6.000 esodati, che sono rimasti esclusi dall’ottava salvaguardia per vizio sulla data di decorrenza del trattamento pensionistico, ovvero coloro che maturerebbero la decorrenza del trattamento pensionistico dopo la data del 6 gennaio 2019 pur avendo tutti gli altri requisiti necessari alla tutela degli altri lavoratori già salvaguardati, requisiti certificati dal Ministero del Lavoro attraverso le sue Direzioni Territoriali. Questi lavoratori esodati attendono con ansia di ricevere notizie certe su che fine abbiano fatto i già annunciati provvedimenti di sanatoria nella stessa legge di bilancio destinati a tutelarli.
Una petizione per gli esodati esclusi dalle salvaguardie
La preoccupazione di questa categoria di esodati è che l'approvazione delle pur meritorie iniziative citate nell’articolo permettano al legislatore, alle parti sociali ed ai media di considerare il problema esodati chiuso definitivamente, scordando quei 5-6.000 a tutt’oggi esclusi.
A questo riguardo è significativo il consenso raggiunto della petizione su change.org per includere i 6.000 rimasti esclusi con misure dedicate nella legge di stabilità, petizione già accolta da più di 6,500 sottoscrittori.
Una perplessità sorge anche dal possibile dirottamento di risorse risparmiate dai precedenti provvedimenti di salvaguardia (che come noto hanno tutelato un numero di lavoratori ben inferiore di quello finanziato coi provvedimenti stessi) per finanziare invece le pur meritevoli iniziative di cui sopra, a possibile discapito di ulteriori provvedimenti di salvaguardia.
Questa possibilità evoca la ben nota "guerra tra i poveri".
Questi esodati esclusi auspicano che i media non dimentichino di trattare col dovuto rilievo il tema di tutti gli esodati rimasti fuori dai precedenti provvedimenti di salvaguardia, per evitare di diventare invisibili.