Nel corso degli ultimi giorni molti lettori ci hanno contattato sulla nostra pagina facebook "Riforma Pensioni e lavoro" per avere notizie in merito alla partenza dell'ape volontaria e degli altri meccanismi privati di pensionamento anticipato, come nel caso della RITA per gli iscritti ai fondi pensione. Purtroppo sembra che il meccanismo di prepensionamento legato al prestito ventennale sia ancora slittato, nonostante la sua conclusione era ritenuta ormai come cosa fatta poco prima di Natale. Vediamo insieme tutti i dettagli al riguardo e la stima relativa a quando il provvedimento potrà effettivamente diventare operativo nel nostro nuovo articolo di approfondimento.
Pensioni anticipate e APE volontaria: si passa a febbraio?
Falsa partenza per l'APE volontaria, data solo pochi giorni fa in avvio a gennaio. A mancare sono ancora una volta le firme tra associazioni bancarie e assicurative (rispettivamente Abi e Ania). Come già anticipato, prima di Natale sembrava che il percorso potesse concludersi felicemente entro l'anno in corso. Purtroppo al momento non ci sono ancora riscontri in tal senso e sebbene il provvedimento sia ormai arrivato alla propria fase conclusiva, l'apertura della finestra di invio delle domande potrebbe slittare di un altro mese (cioè a febbraio 2018). La nuova scadenza è il frutto delle stime riguardanti gli adempimenti tecnici che restano comunque necessari per poter avviare il provvedimento.
Ecco perché il nuovo anticipo di mercato non potrà partire a gennaio
Di fatto, essendo venuto a mancare il riscontro atteso, è impossibile che si riesca a centrare l'obiettivo di far decollare la misura a gennaio. La questione diviene assodata se si tengono presenti i passaggi tecnici che devono ancora essere espletati. Dopo la firma degli accordi ABI-ANIA sarà infatti ancora necessaria la sigla ministeriale sull'operazione.
A quel punto spetterà all'Inps inviare al Ministero del Lavoro la circolare di attuazione (che per altro risulterebbe già pronta). I tempi tecnici aggiungono comunque due ulteriori settimane affinché il procedimento possa espletarsi. Solo dopo quest'ultimo passaggio diventerà possibile per i lavoratori passare dal patronato per procedere alla richiesta di certificazione dei requisiti.
Ricordiamo che l'accesso all'APE volontaria è praticabile a partire dai 63 anni di età e dai 20 anni di contribuzione. Un parametro, quest'ultimo, molto inferiore rispetto ai criteri dell'APE sociale (per la quale servono 30-36 anni di versamenti, a seconda della specifica situazione di disagio). Proprio lo "sconto" sul vincolo contributivo ha fatto crescere negli ultimi tempi l'interesse verso la misura.
Uscite flessibili, con la LdB2018 si modifica la RITA
Per chi è iscritto ad un fondo pensione (aperto o di categoria), la nuova legge di bilancio 2018 appena approvata porta ad interessanti novità dal punto di vista del pensionamento anticipato. A partire da gennaio sarà infatti possibile convertire una parte o la totalità del montante accumulato in una rendita di accompagnamento alla pensione, con un anticipo fino a 10 anni rispetto ai criteri ordinari di pensionamento e beneficiando di importanti sgravi fiscali (la tassazione massima varia dal 15% al 9%, a seconda degli anni di permanenza nel comparto).
Per poter fruire dell'agevolazione sarà comunque indispensabile aver accumulato almeno 20 anni di contribuzione presso una forma previdenziale obbligatoria, oltre a risultare in stato di inoccupazione.
Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori nel caso desiderino aggiungere un nuovo commento nel sito in merito alle ultime novità che abbiamo riportato. Mentre per ricevere le prossime notizie di aggiornamento sulle pensioni ricordiamo di utilizzare la funzione "segui" disponibile in alto, vicino al titolo dell'articolo.