Mentre in campagna elettorale uno degli argomenti più in voga riguarda l'abolizione o la revisione della legge Fornero, analizzando i dati ISTAT emerge il contributo molto rilevante che lo spostamento in avanti dell'età pensionabile ha dato all'occupazione.

Da tenere in considerazione anche le variazioni nel profilo demografico, poichè come mette in guardia l'Istat nell'ultimo comunicato, il progressivo invecchiamento della popolazione influisce negativamente sul tasso di occupazione dei più giovani e negativamente su quello dei lavoratori più anziani.

Gli effetti del Jobs Act

E' estremamente complesso stabilire dei nessi di causa-effetto tra la nuova regolamentazione sul lavoro e l'andamento dell'occupazione. A tale proposito, l'economista Tommaso Monacelli ha recentemente commentato un'analisi di Paolo Sestito and Eliana Viviano pubblicata nel marzo 2016 negli Occasional Paper di Banca d'Italia (in via di pubblicazione su Economic Policy) in base alla quale emerge che sia gli incentivi fiscali all'assunzione che la riduzione dei costi di licenziamento contribuiscono positivamente a creare lavoro con contratti permanenti.

Fermo restante questo rilevante contributo di carattere scientifico, non è tuttavia possibile ascrivere con certezza alla riforma del governo Renzi tutti i benefici occupazionali rilevati successivamente alle modifiche regolamentari introdotte.

Anzi, osservando la ripartizione per classi di età dei tassi di occupazione e disoccupazione emergono chiaramente gli effetti dell'innalzamento dell'età pensionabile.

I numeri per gli over 50

Come rilevato anche da Chiara Brusini sul Fatto Quotidiano, il tasso di occupazione degli over 50, dopo la riforma Fornero è salito di oltre 7 punti percentuali arrivando al 31,7%.

a questo proposito va rilevato che la riforma prevedeva sgravi contributivi fino al 50% per i lavoratori in questa fascia di età che fossero rimasti disoccupati.

Premesso che è sempre molto difficile stabilire nessi di causalità tra modifiche nel quadro normativo e grandezze macroeconomiche e, pur considerando che l'invecchiamento della popolazione ha sicuramente influenzato le variazioni nei tassi di occupazione tra le differenti classi di età, risulta abbastanza evidente che l'innalzamento dell'età pensionabile ha portato un contributo fondamentale all'aumento del tasso di occupazione e dunque il nesso tra la Riforma Fornero e l'aumento nell'occupazione degli over 50 è molto più solido e argomentabile rispetto a quanto rivendicato dai sostenitori del Jobs Act per quest'ultima manovra.

e che il nesso tra riforma fornero