Con l'approvazione della Legge di Bilancio, le Pensioni del 2018 subiranno diversi cambiamenti, alcuni dei quali riguarderanno le donne. Accanto a ciò, è di rilevante importanza il fatto che il sistema previdenziale registrerà un leggero incremento dovuto al ritorno al sistema di perequazione per il calcolo degli importi, che adesso ha come requisito base il livello di inflazione: in virtù di ciò, ciascun trattamento registrerà un incremento per l'anno appena iniziato dell'1,1%. Si tratta di un surplus irrisorio, ma che comunque va ad offrire una mano in più ai pensionati e soprattutto che segna un punto di svolta, dopo circa due anni di fermo.

Tornando adesso alle pensioni per le donne, vediamo quali sono le novità che la Legge di Bilancio ha riservato.

Novità pensioni 2018 per le donne

Con l'inizio del 2018, le pensioni delle donne saranno equiparate a quelle corrisposte ai cittadini italiani di sesso maschile sotto il punto di vista dell'età pensionabile. Ciò implica che sia gli uomini che le donne, per poter accedere al trattamento previdenziale offerto dall'INPS, dovranno aver compiuto 66 anni e 7 mesi. Per quanto concerne il lavoro autonomo, le lavoratrici, al pari dei lavoratori, devono essere in possesso del requisito minimo fissato a 66 anni e 1 mese; la soglia si abbassa ulteriormente (65 anni e 7 mesi) per coloro le quali hanno prestato servizio nel settore privato.

Insieme al limite imposto ex lege per l'età pensionabile, è necessario aver versato almeno 20 anni di contributi, ad eccezione di chi è beneficiario delle deroghe Amato. Per quel che concerne l'assegno sociale, invece, sono richiesti 20 anni di contributi e un'età anagrafica pari a 66 anni e 7 mesi.

Pensione anticipata e Ape Rosa

Un aspetto piuttosto discusso per la nuova Legge di Bilancio è stato la pensione anticipata per le donne: nonostante se ne sia parlato molto, però, non è stato messo a punto alcun cambiamento, cosa che dovrebbe arrivare nel 2019. Per questo motivo, resteranno invariate le prerogative riguardanti l'anzianità contributiva: permanendo la distinzione tra uomini e donne, queste ultime potranno andare in pensione in via anticipata nel momento in cui abbiano maturato entro il 31 dicembre 2018 41 anni e 10 mesi di contributi (per gli uomini è richiesto un anno in più).

Ciò che invece è stato del tutto innovativo in materia di pensioni 2018 è stata la cosiddetta Ape Rosa: tale manovra permette ai beneficiari dell'Ape Social di poter avere requisiti agevolati per accedere al sistema pensionistico. Nello specifico, sono richiesti 28 anni di contributi, al posto di 30. Anche per le donne che svolgono dei lavori gravosi, il Governo ha previsto delle agevolazioni: in questo caso l'anzianità contributiva si abbassa dai 36 anni ai 34.