Sono già 45 i lavoratori statali che sono stati licenziati dall'applicazione del decreto di riforma della Pubblica Amministrazione del ministro Marianna Madia dal 2016 e ad oggi. Si tratta di dipendenti statali cosiddetti "furbetti del cartellino" che timbrano la presenza negli uffici della Pubblica amministrazione, salvo poi allontanarsi per i motivi più vari. Tuttavia, informa il Corriere della Sera, l'elenco dei licenziamenti della nella Pubblica amministrazione in applicazione della riforma Madia è destinato ad allungarsi, dato che sono in corso vari procedimenti di licenziamento.

I dipendenti statali che incorrono nel più grave provvedimento sanzionatorio, ovvero il licenziamento, spesso si rendono protagonisti di comportamenti dettati da furbizie ed abitudini intollerabili, evitabili usando il minimo di buon senso.

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E, pertanto, nell'elenco dei licenziamenti degli statali della Pubblica amministrazione in applicazione della riforma Madia, ricade il funzionario dell'Agenzia che in Puglia si occupa delle attività irrigue, pizzicato a fare la spesa con l'auto di servizio durante l'orario di lavoro. Posizione aggravata dal fatto che i suoi spostamenti erano perfino pubblicati sul suo profilo Facebook. Ben otto dipendenti statali dell'Ufficio delle Dogane di Arezzo sono stati licenziati, invece, per le nuove regole della Pubblica amministrazione in quanto falsificavano le presenze, coprendosi a vicenda.

Attenzione anche all'iniziativa disciplinare dei dirigenti degli uffici statali: è successo ad un dipendente di Piacenza segnalato dal proprio dirigente mentre si assentava nell'orario di lavoro per andare a praticare nuoto. Anche i dirigenti degli uffici statali, secondo le nuove regole della riforma Pa, sono licenziabili se non dovessero procedere con la segnalazione dei furbetti.

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Le dinamiche degli statali furbetti del cartellino sono varie, ma la sanzione del licenziamento in applicazione della riforma della Pubblica amministrazione arriva in tempi rapidi. Chi viene colto in flagrante a timbrare il badge e poi ad assentarsi nelle ore di servizio subisce la sospensione in quarantotto ore, il blocco dello stipendio e il licenziamento veloce nel giro di trenta giorni, rispetto ai 120 previsti prima della riforma della Pa di Madia.

Controlli sulla presenza degli statali a lavoro e specifiche delle cause di licenziamento sono destinati ad affinarsi, come spiega Il Sole 24 Ore: l'applicazione della riforma della Pa della Madia viene monitorata dallo stesso ministero della Funzione pubblica sulla base dei dati rilevati dal Formez. A questo istituto arrivano i provvedimenti dalle amministrazioni pubbliche sull'esito dei procedimenti entro il limite dei 20 giorni dalla loro adozione.