Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 15 febbraio 2018 vedono arrivare i primi dati dall'Inps in merito alle richiede di certificazione ed alle simulazioni riguardanti l'APE volontaria. Nel frattempo al fianco della misura si prepara a partire anche l'APE aziendale, caratterizzata dalla copertura del prestito pensionistico ventennale a carico del datore di lavoro. Dai sindacati arrivano nuove dichiarazioni riguardo la crescita del Pil e l'importanza di abbattere l'imposizione su salari e pensioni, mentre nel CODS si torna a fare il punta della situazione in merito alle proposte elettorali.
Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.
Pensioni anticipate e APE volontaria: arrivano i primi dati Inps, oltre 1300 domande
L'Ape volontaria è appena partita, ma l'Inps ha già ricevuto più di mille domande di certificazione dei requisiti utili per accedere alla misura. Anche il programma messo a disposizione sul sito web per la stima del futuro assegno ha già ricevuto decine di migliaia di accessi. Complessivamente si tratta di "circa 65mila simulazioni sul simulatore messo a disposizione dall'istituto sul portale istituzionale" mentre "sono state presentate 1.350 domande di certificazione".
Flessibilità in uscita: in avvio anche l'APE aziendale
Con l'avvio dell'APE aziendale si attiva finalmente anche una ulteriore forma di anticipo pensionistico a costo zero per il lavoratore.
La misura presenta i medesimi requisiti dell'uscita flessibile di mercato (63 anni di età e 20 anni di contribuzione), ma sposta il costo del finanziamento sul datore di lavoro. Quest'ultimo si farà carico del prestito pensionistico al fine di incentivare l'esodo e le uscite anticipate del proprio personale in esubero se risulta in età avanzata.
Al momento l'opzione è disponibile solo per chi lavora nel settore privato, pertanto i dipendenti della PA ne sono esclusi. L'accordo andrà perfezionato in via individuale e prevede il versamento in un'unica soluzione all'INPS della dote contributiva necessaria ad aumentare l'importo del futuro assegno, in misura tale da coprire la rata del prestito.
Barbagallo (UIL): per agire sul potere d'acquisto serve ridurre la fiscalità per salari e pensioni
I recenti dati sulla crescita del Pil hanno visto arrivare commenti positivi dalle parti sociali, che però chiedono un maggiore impegno di tutela verso il rafforzamento dei risultati. "La crescita del Pil è anche merito della ripresa del potere d'acquisto" ha spiegato il Segretario generale Carmelo Barbagallo, evidenziando che i risultati non sono comunque rappresentativi di un completo ritorno alla crescita. Per questo motivo, serve tutelare il potere di acquisto attraverso il rinnovo dei contratti e la riduzione della fiscalità su stipendi e pensioni. "Se si realizzano questi obiettivi, anche l'economia nel suo insieme e, dunque, il Pil ne trarranno ulteriore beneficio", ha concluso il sindacalista.
Dal CODS il punto sulle proposte programmatiche
La fondatrice del CODS Orietta Armiliato ha fatto il punto della situazione in merito alle proposte programmatiche ed alle ultime dichiarazioni rilasciate dal Prof. Tito Boeri, con le quali si evidenzia che la quota 41 e la quota 100 per i lavoratori dipendenti (101 per gli autonomi) peserebbero per il 6% sul PIL. A tal proposito, l'amministratrice ricorda anche il Ddl 857 ad opera delll'On. Cesare Damiano e risalente ormai a quattro anni fa. "Non dimentichiamo che lo scorso anno a seguito della petizione lanciata a sostegno di questo disegno di legge, furono raccolte oltre 50.000 firme che furono consegnate alla Presidente della Camera dei Deputati On.le Laura Boldrini, ma nulla si è potuto nonostante un Governo targato PD del quale Damiano era, presso la Camera, Presidente della Commissione Lavoro".
Quindi, "ognuno tragga le conclusioni che i dati di fatto oggettivi consentono, almeno su questo tema, di poter essere tratte", evidenzia Armiliato in chiusura del proprio intervento.
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