Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 13 febbraio 2018 vedono arrivare importanti aggiornamenti in merito all'accesso all'APE sociale per il personale della scuola. Il Miur ha infatti diramato i chiarimenti necessari per determinare le modalità di fruizione dell'anticipo pensionistico in funzione della data di cessazione dal servizio. Nel frattempo si riaccende il dibattito elettorale sulla flessibilità in uscita e sulle pensioni minime, mentre dal Giappone arriva una proposta shock sull'estensione volontaria dell'età di pensionamento fino agli 80 anni di età.

Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Uscite anticipate e APE sociale: gli aggiornamenti del MIUR per la scuola

Nella giornata di ieri il Miur si è finalmente espresso fornendo le istruzioni da seguire per i dipendenti del comparto scolastico in merito alla possibilità di fruire dell'APE sociale. Purtroppo quanto diramato risolve solo in parte i dubbi dei lavoratori, sebbene fornisca perlomeno i primi chiarimenti. All'interno della nota, si legge infatti che "coloro che hanno avuto il riconoscimento delle condizioni di accesso di cui all’articolo 1, commi da 179 a 186, della legge n. 232 dell’ 11 dicembre 2016 e pertanto hanno ricevuto la comunicazione INPS di riconoscimento delle condizioni di accesso all’APE sociale potranno presentare la domanda cartacea di cessazione dal servizio all’istituzione scolastica di riferimento per il personale docente ed ATA o all’USR per i dirigenti scolastici".

Ma allo stesso tempo "le suddette cessazioni decorreranno dall’1 settembre 2018 secondo la normativa vigente relativa al “pensionamento” personale della scuola, atta a garantire la continuità didattica nel corso dell’anno scolastico (legge 449/97, DPR 351/1998)".

Berlusconi (FI): su pensioni e lavoro ripartire dalle fasce più deboli

La campagna elettorale di Forza Italia prosegue rilanciando le proprie proposte riguardanti il comparto previdenziale. "Le priorità da affrontare sono lavoro e pensioni, problemi che hanno un aspetto in comune perché colpiscono le persone più deboli" ha ribadito il leader del partito Silvio Berlusconi, spiegando che "è proprio da queste persone che bisogna ripartire".

Negli scorsi giorni l'esponente del centrodestra aveva anche rivelato di voler approvare, in caso di vittoria alle elezioni, il reddito di dignità, l'aumento delle pensioni a 1000 euro e la pensione per le mamme entro la scadenza della prossima estate.

Galati (NCI - Udc): troppe promesse fanno rischiare di perdere la bussola

Sulla girandola di promesse che sta caratterizzando l'attuale campagna elettorale è intervenuto anche Giuseppe Galati (NCI - UDC). "In questa campagna elettorale nel mare magnum delle promesse si rischia di perdere la bussola. Penso invece che le ricette da proporre debbano essere poche e semplici, ma in grado di cogliere nel segno", ha affermato il candidato al Senato. In merito al comparto previdenziale, Galati evidenzia che "nel nostro programma è previsto un aumento significativo delle pensioni minime.

Gli anziani sono la fascia debole e abbiamo il dovere di aiutarli".

Dal Giappone proposta shock: in pensione a 80 anni, ma solo su base volontaria

Il tema dell'invecchiamento attivo e della giusta età di pensionamento resta al centro dell'attenzione anche all'estero. Dal Giappone arriva la notizia di una possibile estensione dell'età di pensionamento (su base volontaria) fino alla soglia degli 80 anni. Il Paese soffre infatti di un drammatico calo della manodopera, anche a causa della bassa natalità e della mancanza di immigrazione. Due elementi che hanno portato al blocco del turn over. Il Premier Shinzo Abe ha quindi deciso di provare a rimediare estendendo l'età di pensionamento in favore di chi deciderà di restare sul lavoro, mentre gli altri potranno comunque entrare in quiescenza secondo le regole ordinarie (dai 60 ai 70 anni di età, in base al tipo di contribuzione e di carriera).

Per i lavoratori il vantaggio diretto è il mantenimento di un adeguato reddito rispetto al costo della vita, stante che in Giappone quasi un quinto degli anziani versa in condizione di povertà.

Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori nel caso desiderino aggiungere un nuovo commento nel sito o nella pagina Facebook "Riforma Pensioni e lavoro" in merito alle ultime novità sul comparto previdenziale riportate nell'articolo