L'inps sul suo sito istituzionale ha pubblicato recentemente il messaggio 1028/2018. Questo contiene importanti novità per quanto riguarda la procedura di richiesta da seguire per ottenere gli assegni familiari da parte di colf e badanti con contratto di somministrazione di lavoro. Inoltre, vengono forniti dettagli su chi è giuridicamente tenuto al pagamento e quanto dovrebbe essere riconosciuto al lavoratore. Vediamo, quindi, di descrivere questi aspetti in maniera ordinata e con chiarezza. Diciamo subito che l'attuale procedura modifica ed aggiorna le disposizioni fornite dall'ente previdenziale con la sua Circolare n° 102 del 4 agosto 2011.
Come effettuare la domanda
A richiedere gli assegni familiari dovrà essere direttamente il badante o collaboratore familiare utilizzando i consueti canali istituzionali messi a disposizione dall'Inps. Quindi o direttamente attraverso il sito internet dell'Ente previdenziale oppure contattando telefonicamente il Contact Center Inps al numero 803.164 se si chiama da rete fissa, oppure lo 06.164.164 se si utilizza la rete mobile. Infine, è possibile farsi assistere da un patronato o da un Caf. Per chi inoltra la domanda direttamente dal sito dell'Inps bisogna accedere alla pagina dedicata alle domande per prestazioni di sostegno del reddito e successivamente cliccare su persone e dopo l'obbligatoria fase di autenticazione andare alla voce assegni familiari.
Gli importi spettanti e chi li eroga
Per conoscere l'importo dell'assegno familiare spettante al richiedente occorre consultare la tabella pubblicata dall'Inps. Questa viene aggiornata annualmente e ha un periodo di durata che va dal 1 luglio al 30 giugno dell'anno successivo. Quindi, per essere chiari, attualmente vige la tabella ANF emessa il 1 luglio 2017 e valida fino al 30 giugno 2018.
L'Inps, effettuate le verifiche del caso a seguito del ricevimento dell'istanza da parte dell'interessato, provvederà al pagamento degli importi che avverrà in due rate a distanza di sei mesi l'una dall'altra. L'interessato può, comunque, scegliere la modalità del pagamento tra tre opzioni possibili. In primo luogo accredito diretto sul proprio conto corrente bancario o postale, bonifico o vaglia domiciliato presso l'Ufficio Postale più vicino e infine accredito su una carta prepagata dotata di Iban.
Negli ultimi due casi sarà necessario fornire, in allegato alla domanda, anche il modello SR163 per confermare la titolarità dell'iban bancario. Infine, per completezza di informazione, ricordiamo che il diritto agli assegni familiari si prescrive in 5 anni. Possono. quindi, essere richiesti gli assegni dell'ultimo quinquennio se non percepiti e se si era in regola.