Riforma Pensioni, fisco, euro, reddito di cittadinanza: il Partito democratico incalza il Movimento 5 stelle e la Lega. Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che dopo la sconfitta elettorale dei dem alle politiche del 4 marzo ha preso con tanto di festa mediatica la tessera del partito di Matteo Renzi oggi affidato al segretario reggente Maurizio Martina per una guida di transizione collegiale verso il congresso e le primarie, sfida Matteo Salvini e Luigi Di Maio a fare un governo insieme per mantenere le promesse fatte agli italiani in campagna elettorale, molte delle quali simili se non uguali.
Pensioni, in tanti sperano in un governo M5s-Lega per abolizione Fornero
A partire, per esempio, dal piano di riforma pensioni messo nero su bianco sia dal Movimento 5 stelle che dalla Lega e da tutto il centrodestra sul superamento della legge Fornero, ma anche proroga Opzione donna, staffetta generazionale, Quota 100 per tutti, Quota 41 per i lavoratori precoci. Queste le promesse fatte in campagna elettorale, ora Lega e M5s insieme, a prescindere da chi andrà a Palazzo Chigi, avrebbero i numeri per varare la riforma pensioni di loro gradimento. "Il tempo dei manuali, degli opuscoli e dei talk show è finito”, ha scritto su Twitter il ministro Calenda a proposito del dibattito politico in corso sull’elezione dei presidenti di Senato e Camera in vista della formazione del nuovo governo.
Il Partito democratico: M5s e Lega si misurino al governo, basta chiacchiere
“Lega e Movimento 5 stelle hanno vinto e – ha tweettato il ministro dello Sviluppo economico - si devono misurare con il Governo del paese che è cosa complessa e grave”. Carlo Calenda ricorda anche alcune delle promesse fatte da pentastellati e leghisti in campagna elettorale e che ancora, di fatto, continuano a fare alimentando aspettative nei tanti lavoratori beffati dalla legge Fornero che ormai da tempo attendo “giustizia”.
“Chiacchiere su euro, flat tax, Fornero etc stanno a 0”, ha scritto Calenda, aggiungendo: “Tempo di fare". E nelle ultime ore, anche dando un’occhiata ai commenti sui social network sulle pagine che si occupano di pensioni, sembra che siano sempre di più i lavoratori che tifano per un governo targato M5s-Lega proprio per via della promessa di abrogazione della legge Fornero, che ancora oggi continua ad avere drammatiche ricadute sul piano sociale perché di fatto lascia i giovani disoccupati e gli ultrasessantenni, ormai “stremati”, ancora al lavoro, a prescindere dalla mansioni svolte.