Pensione di vecchiaia anticipata a 63 anni con 20 di contributi? Da domani 13 aprile, tutte le procedure saranno sbloccate come confermato dall’Abi, l’associazione delle Banche Italiane che è uno degli organismi che entrano in scena per la pensione anticipata in regime di Ape volontario. La misura che è partita come decorrenza il 1° maggio 2017 no aveva ancora visto aprire i battenti per via delle convenzioni da stipulare tra Inps, banche ed assicurazioni. Con una nota ufficiale l’Abi ha comunicato che quanti hanno richiesto la retroattività della misura potranno presto ottenere quanto richiesto.

Ma come funziona la misura e come può essere sfruttata? Ecco tutto quanto bisogna sapere e come fare per richiedere questo anticipo previdenziale di 3 anni e 7 mesi rispetto alla normale età pensionabile prevista dalla pensione di vecchiaia.

Il prestito bancario

L’Ape volontario è probabilmente l’unica misura davvero previdenziale tra quelle di nuova emanazione. Infatti l’Ape sociale e quota 41 per i precoci più che misure di pensione in senso stretto, rientrano nel campo delle prestazioni assistenziali, prevedendo un autentico reddito ponte per accompagnare alla pensione soggetti disagiati come reddito, lavoro o salute. L’Ape volontario invece è una misura destinata a tutti i lavoratori che si trovano a 3 anni e 7 mesi dall’età utile alla pensione di vecchiaia avendo già completato il requisito contributivo minimo dei 20 anni.

La pensione in regime di Anticipo Pensionistico Volontario viene percepita per 3 anni e 7 mesi tramite un prestito bancario. I soldi prestati dalla banca ed erogati dall’Inps, andranno restituiti in rate mensili per la durata totale di 20 anni dal momento in cui i beneficiari otterranno la loro vera pensione di vecchiaia spettante, cioè al compimento dei 66 anni e 7 mesi di età, sempre da adeguare all’aspettativa di vita dei prossimi anni.

Il ritardo con cui la misura è partita deriva dalle inevitabili convenzioni che l’Inps doveva stipulare con banche ed assicurazioni. L’anticipo infatti prevede interessi bancari e spese assicurative a copertura dell’evento premorienza del beneficiari.

Gli arretrati

l’ABI ha annunciato lo sblocco delle procedure tecniche per consentire le domande a quanti hanno optato per la retroattività.

SI tratta dei soggetti che hanno maturato i requisiti alla pensione con l’Ape volontario già dal 1° maggio del 2017, che poi è la data di decorrenza della misura. Dai dati in possesso dell’Inps sono solo 71 i soggetti che hanno ottenuto dallo stesso Istituto l’approvazione del diritto alla pensione con l’Anticipo volontario. L’Abi nella sua nota spiega meglio i motivi del ritardo con cui la misura è stata avviata, partendo dalla complessità della misura stessa che per la prima volta fa entrare nel sistema previdenziale soggetti terzi tra Inps e pensionati. La domanda di Ape per quelli che hanno chiesto la retroattività deve pervenire all’Istituto di Previdenza Sociale entro il prossimo 18 aprile.

Con lo sblocco l’Abi conferma anche che saranno resi pubblici gli elenchi dei soggetti bancari aderenti all’iniziativa e tra i quali il soggetto beneficiario della prestazione, in sede di presentazione della domanda di Ape, dovrà scegliere quello a cui chiedere il prestito.