La riforma Fornero è ancora in vigore e lo sarà anche per il 2018 nonostante i partiti politici (o almeno molti di essi) che da ieri sono alle prese con le consultazioni del Presidente Mattarella per il nuovo Governo, lascino credere che ci possa essere una contro-riforma. Per tutto il 2018 i requisiti da raggiungere per andare in pensione sono definitivi, così come appare intoccabile l’aumento di ulteriori 5 mesi che dal 2019 farà capolino per l’età pensionabile, l’assegno sociale ed anche le pensioni anticipate. Anche l’Inps con la circolare n° 62 emanata e pubblicata ieri 4 aprile conferma l’agganciamento di molte delle prestazioni previdenziali oggi vigenti, all’aspettativa di vita.
La novità riguarda quasi tutte le misure oggi previste dall’ordinamento previdenziale nostrano, dalla pensione di anzianità fino a quelle di vecchiaia ed anche le pensioni con le quote.
La circolare dell’Istituto
Con la circolare prima citata l’Inps di fatto recepisce quanto stabilito da un decreto emanato dal Ministero dell’Economia di concerto con quello del Lavoro lo scorso dicembre e finito in Gazzetta ufficiale lo stesso mese. Dettagliatamente, nel 2019 i requisiti richiesti ai lavoratori per accedere alle pensioni di vecchiaia o anticipate saliranno di 5 mesi. Per la pensione di vecchiaia si passa da 66 anni e 7 mesi a 67 anni e senza distinzione di genere. Per la quiescenza anticipata, che prima dell’avvento della Fornero era conosciuta come pensione di anzianità, gli uomini devono arrivare a 43 anni e 3 mesi di contribuzione previdenziale versata, mentre le donne a 42 anni e 10 mesi.
Perfino lo scivolo per precoci meglio conosciuto come Quota 41 non sarà immune da questo inasprimento, perché 41 anni di versamenti necessari, prima dei 19 anni, si salirà a 41 anni e 5 mesi.
Le pensioni con le quote
Lo stesso decreto più volte richiamato nella circolare Inps, stabilisce anche che, a decorrere dal 1° gennaio 2019, i valori relativi alla somma di età anagrafica e di anzianità contributiva, che sono i fattori determinanti delle pensioni con le quote, saranno aumentati 0,4 unità.
Le pensioni con il sistema quota sono tornate di attualità per via dell’ottava salvaguardia a favore degli esodati. Si tratta di lavoratori altamente penalizzati dalla riforma Fornero, ma che grazie ai provvedimenti di salvaguardia riescono ad andare in pensione con le vecchie regole, come se la Legge Fornero non fosse mai stata fatta.
Nello specifico la pensione di anzianità, si centra con il quorum 97,6, con minimo 61 anni e 7 mesi di età e 35 di contributi. In pratica l’opzione si perfeziona con l’età minima e 36 anni di contributi o con 62 anni e 7 mesi di età e 35 di contributi. Per i lavoratori autonomi la quota sale di un punto. Va ricordato che sono utili al calcolo, fermo restando il minimo di età e contribuzione richiesta, anche le frazioni di anno. Nel computo vanno esclusi i contributi figurativi. Per quanti centrano questi requisiti entro il prossimo dicembre e naturalmente rientrano nell’ottava salvaguardia, si aprono le porte alla pensione anticipata con le vecchie regole. Questo a tutto il 2018, perché come dicevamo e come riporta la circolare dell’Inps, il 2019 anche per questa misura prevede un inasprimento in termini di requisiti. I soggetti a cui si continua ad applicare la normativa ante-Fornero potranno conseguire tale diritto con quota 98, cioè con 62 anni di età minima e 35 di contribuzione minima.