Fra gli argomenti d'attualità più discussi in questo periodo c'è indubbiamente quello che vede come 'protagonista' il fondo Inps per le casalinghe che consente, a uomini e donne, di accantonare, attraverso il versamento dei contributi, delle disponibilità economiche da ricevere poi a distanza di anni sotto forma di assegno pensionistico. Ovviamente bisogna rispettare una serie di requisiti a partire dall'aver compiuto i 57 anni d'età. In particolare si tratta di un fondo destinato a chi svolge lavori di casa non retribuiti. Rientrano nel beneficio anche i caregiver, ovvero "coloro che si prendono cura di".
Ma quali sono gli importi che verranno percepiti una volta raggiunto e superato il limite d'età? Ecco tutto quello che c'è da sapere.
Pensioni per casalinghe: le ultime novità
Come detto il fondo è destinato sia a uomini che a donne che non hanno però a loro credito una pensione o che sono assunti in qualche impresa, anche a livello di lavori familiari presso terzi, come ad esempio le badanti. Rispettando questi requisiti è possibile presentare domanda versando come contributi cifre anche di piccola entità. Si parla infatti di un minimo di 25,82 euro mensili, circa 310 euro all'anno, per veder rendere il dovuto versato negli anni successivi alla maturazione del fondo. Non si tratta di una novità assoluta visto che tale fondo, che necessità di un minimo di 5 anni di contributi versati, vige dal lontano 1997 ed è stato istituito dall'Inps proprio per riconoscere l'importanza dei lavori domestici.
Scopriamo i requisiti minimi da rispettare
Basta rispettare questi pochi requisiti per ottenere il dovuto al fine del periodo minimo necessario per godere della maturazione. Si tratta di 5 anni di versamento e il raggiungimento dei 57 anni d'età: i soldi poi verranno liquidati nel caso in cui l'importo maturato sia uguale o superiore all’ammontare dell'assegno sociale più il 20%.
Quanto appena detto non ha più alcun valore se si superano i 65 anni d'anzianità.
Ecco come si calcola l'importo dell'assegno
Abbiamo già approfondito la questione calcolo rivelando che il metodo per stabilire l'importo dell'assegno è il contributivo puro, ovvero quello che prevede la restituzione dei vari versamenti dividendo il totale versato stando all'aspettativa di vita del contribuente.
Superando i 65 anni d'età si riceverà un assegno annuale con una plusvalenza del 5% rispetto a quanto versato in passato. Traducendo in soldoni, al versamento del minimo stabilito si andrebbe a percepire una pensione di 7 euro al mese che di certo non attira le attenzioni dei possibili idonei alla presentazione della domanda.
L'Inps comunque da la possibilità di calcolare anticipatamente il tutto, tramite l'area denominata "La mia pensione futura", presente sul sito web dell'ente che da l'opportunità di simulare l'importo della pensione al termine dei vari versamenti dei contributi. Non ci rimane che attendere le altre novità.