Novità sul fronte Pensioni in arrivo dall’Inps. Dal 2019 potranno essere necessari anche 71 anni di età per andare in pensione. Si tratta del terzo adeguamento previsto dalla legge Fornero che è stato recepito con la circolare n.62 del 4 aprile 2018 diffusa dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. La comunicazione in questione rende note, infatti, quali saranno le novità per quanto riguarda i requisiti di accesso alle pensioni, soprattutto per quanto riguarda l’adeguamento alle aspettative di vita.

Pensioni di vecchiaia: dal 2019 aumenta l’età

L’Inps fa sapere che dal 1° gennaio 2019 l’età necessaria per accedere alla pensione di vecchiaia subirà un incremento di 5 mesi a causa dell’adeguamento all’aspettativa di vita. Si potrà quindi andare in pensione, avendo maturato almeno 20 anni di contributi, a 67 anni, contro i 66 anni e 5 mesi necessari ad oggi, con l’età che rimane la stessa sia per gli uomini che per le donne in virtù dell’equiparazione raggiunta quest’anno. Il prossimo adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita scatterà nel 2021 e non potrà essere superiore ai tre mesi.

Ma la novità più rilevante riguarda probabilmente coloro che hanno cominciato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996 e per questo sottoposti integralmente al regime contributivo.

Ebbene, nel caso in cui non si raggiungano i 20 anni di contributi, l’età per accedere alla pensione di vecchiaia salirà, dal 2019, addirittura a 71 anni.

Rimarranno invariati i requisiti per accedere alle pensioni agevolate previste per i lavoratori impiegati in mansioni usuranti.

Le novità attese dal nuovo governo sulle pensioni

Sul fronte delle pensioni si attendono comunque novità dal prossimo governo, attualmente in formazione. Quello del superamento della legge Fornero è stato, infatti, uno degli argomenti più dibattuto nel corso della campagna elettorale, nonché cavallo di battaglia delle forze politiche uscite vincitrici dalla consultazione, il Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio e la Lega di Matteo Salvini, e per questo principali candidate per la guida del nuovo esecutivo.

Pur considerando le diverse posizioni di Lega e M5S, con Salvini fautore della cancellazione totale della legge Fornero e Di Maio orientato all’introduzione di sostanziali modifiche, come l’adozione della quota 100 data dalla somma tra l’età anagrafica e gli anni di contribuzione, è lecito attendersi nuove modifiche al sistema previdenziale. Modifiche che dovranno necessariamente essere frutto di una sintesi tra le diverse posizioni oltre che delle raccomandazioni degli organismi internazionali, in primis l’Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale, incentrate all’attenzione ai conti pubblici.