"Non si fermano i danni provocati dalla legge fornero e non sarà un’ennesima riforma delle Pensioni a migliorare la condizione degli esodati rimasti esclusi dalle salvaguardie precedenti, a causa dei vincoli posti dal legislatore". Sono queste le parole di Angelo Castagna, intervenuto nel corso di una trasmissione su radio Cusano Campus condotta da Matteo Torrioni, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Agenpress.

Molti esodati sono alla disperazione

Secondo Angelo Castagna sono 6000 gli esodati rimasti fuori dalle salvaguardie precedenti e si parlerà di loro quando qualcuno, arrivato alla disperazione, si toglierà la vita.

L’uomo avrebbe dovuto andare in pensione nel 2012, perché alla fine del 2010 ha accettato l’esodo con la certezza che, ad una data precisa, avrebbe smesso di lavorare. In realtà così non è stato e, a suo parere, in tanti ci hanno marciato con le salvaguardie ed il primo atto del governo dovrebbe essere quello di emanare un decreto per fare chiarezza su questa situazione intollerabile. In seguito l’uomo sarebbe dovuto andare in pensione a settembre del 2017 ma, a causa della finestra mobile, la data è stata rimandata ad ottobre 2018. La nuova mazzata è stata l’aspettativa di vita, che lo ha escluso dalla salvaguardia precedente e adesso è arrivata la conferma che sembra una beffa: andrà in pensione nel 2023, dopo 13 anni che ha accettato l’esodo.

Accettando la legge Fornero andrà in pensione nel 2023 anziché nel 2012

La testimonianza di Angelo Castagna è molto grave, ma meno di quella di altri ex lavoratori, perché lui grazie a qualche risparmio e al coniuge che lavora, riesce ancora a campare, nonostante non abbia alcuna entrata dal 2010. Certamente se avesse previsto una situazione del genere non avrebbe mai accettato l’esodo e se avesse saputo che ci sarebbero state otto salvaguardie si sarebbe ben guardato dal credere a ciò che dicevano i politici e cioè che non c’erano fondi.

Probabilmente si parlerà dei 6000 esodati quando qualcuno, ridotto allo stremo, si toglierà la vita e non è un’ipotesi remota, perché sono in tanti ad essere alla disperazione perché non riescono ad andare avanti. Castagna è stato escluso dall’ultima salvaguardia per 20 giorni a causa dell’adeguamento dell’aspettativa di vita ed attualmente gli è stato comunicato dall’Inps che andrà in pensione 13 anni dopo aver accettato l’esodo.

Se lo avesse saputo avrebbe fatto di tutto per lavorare ancora e, secondo lui, piuttosto che otto salvaguardie ne sarebbe bastata una sola perché i fondi finanziari c’erano, nonostante il governo dicesse il contrario.