Le ultime novità sulle Pensioni aggiornate ad oggi 17 aprile mettono in evidenza i lavoratori precoci e la riforma Fornero, finita di nuovo al centro dell'attenzione a seguito delle dichiarazioni rilasciate da Tito Boeri alla trasmissione "Mezz'Ora in più", in onda su Rai Tre. Il presidente dell'Inps si è detto contrario all'abolizione della riforma previdenziale varata dal governo Monti, sia per una questione di spesa da sostenere, non inferiore ai 15 miliardi di euro, sia per una questione di iniquità, visto che moltissimi lavoratori hanno già pagato lo scotto della Fornero, aggiungendo inoltre il tema giovani, potenzialmente i più penalizzati da un'eventuale nuova riforma.

Quota 41

I lavoratori precoci che vogliono andare in pensione con quota 41 avranno tempo fino al prossimo 20 aprile per integrare la domanda di pensionamento attraverso il modello che attesta le attività gravose svolte durante la carriera lavorativa. La proroga è arrivata dopo un comunicato dell'Inps, che ha esteso fino alla data del 20 aprile la medesima possibilità anche alle persone che vogliono usufruire dell'Ape social, l'anticipo pensionistico gratuito.

Il comunicato Inps preso in oggetto corrisponde al messaggio numero 1609/2018, dove vengono trattati insieme i due provvedimenti con cui l'ultimo governo Gentiloni ha reintrodotto quella flessibilità in precedenza attaccata dalla riforma Fornero.

Il numero di domande presentate sia per l'Ape sociale sia per Quota 41 sono la dimostrazione di quanto la pensione anticipata era attesa dai lavoratori italiani, nonostante tutte le difficoltà collegate ai due decreti attuativi. Di recente, ha preso il via anche l'Ape volontaria, l'anticipo pensionistico che consente di andare in pensione a 63 anni (3 anni e 7 mesi prima della pensione di vecchiaia) con almeno 20 anni di contributi.

Riforma pensioni Fornero

Cancellare la riforma Fornero, secondo Tito Boeri, avrebbe un costo di 15 miliardi di euro. Un esborso di denaro difficilmente rimpiazzabile, nonostante la buona volontà dei politici. Ma non solo, abolire dopo più di cinque anni la legge Fornero sarebbe anche ingiusto nei confronti di chi è andato in pensione più tardi per effetto della riforma che porta il nome dell'ex ministro del Lavoro e per chi ha scelto di usufruire della pensione anticipata rinunciando a parte dell'importo dell'assegno pensionistico, volendo anticipare l'uscita dal mondo del lavoro per non sottostare ai limiti di età della pensione di vecchiaia introdotti dalla riforma delle pensioni.

Il presidente dell'Inps, inoltre, ha parlato in termini favorevoli del reddito d'inclusione, sottolineando come sarebbero sufficiente 7 miliardi di euro all'anno per consentire a tutte le persone in difficoltà presenti nel nostro Paese di vivere in maniera più dignitosa. Semaforo verde, dunque, per il Rei, no invece al reddito di cittadinanza, che secondo Boeri comporterebbe una spesa troppo elevata per le casse dello Stato.