Le prove invalsi sono un nuovo metodo introdotto dalla legge 25 ottobre 2007, sono state somministrate per la prima volta nell'Esame di Stato 2007-2008. Il loro scopo è quello di valutare il livello culturale degli studenti italiani. Dopo un periodo sperimentale, le prove sono entrate strutturalmente nel percorso scolastico. le prove sono uguali in tutta la penisola e sono caratterizzate da domande chiuse con risposta multipla con esercizi di matematica e in lingua straniera. A vigilare sugli alunni che devono sostenerle ci sono i docenti. Gli insegnanti però protestano perché devono svolgere un compito gravoso a titolo praticamente gratuito.
Come è noto, dal 4 al 21 aprile u.s., com’è noto, si sono svolte le prove Invalsi CBT di Italiano, Matematica e Inglese nelle classi terze della scuola secondaria di primo grado, mentre dal 3, 9 e 11 maggio 2018, si svolgeranno le prove invalsi nelle classi seconde e quinte della scuola primaria.
Fedeli e docenti: pareri contrastanti
Il ministro Fedeli si è detta assolutamente soddisfatta del risultato raggiunto, nonché dell'introduzione delle prove Invalsi. Peccato che i docenti non la pensino esattamente come lei. Anzi, moltissimi insegnanti si sono detti contrari alle prove Invalsi poiché ritenute inutili. Questa loro affermazione si basa sull'esperienza: molte di queste prove contengono una terminologia assolutamente non adatta alle classi nelle quali vengono somministrate; inoltre non permettono una reale valutazione del bagaglio culturale dell'alunno in quanto troppo standardizzate e mal formulate.
Prove Invalsi: insegnanti sfruttati?
Le prove Invalsi non hanno riscosso molta simpatia. Questi test standardizzati che hanno lo scopo di rilevare e misurare il livello di apprendimento degli studenti italiani basati su procedure articolate e rigorose sembrano non incontrare le simpatie né degli alunni né dei docenti. I docenti sono costretti ad un lavoro massacrante: i primi tempi era necessario gestire un gruppo nutriti su ragazzi con a disposizione pochi strumenti informatici.
Ora, che le prove Invalsi si svolgono solo sul cartaceo le cose non sono migliorate. La scuola in sostanza si presta totalmente all’attività dell’Invalsi per le giornate considerate, opera per conto di un soggetto terzo, mettendo a disposizione il proprio personale. Personale che deve gestire un folto gruppo di ragazzi, occuparsi della correzione delle prove e trasmettere i dati raccolti per mettere in evidenza il livello culturale dei ragazzi.
Livello che ripetiamo, gli insegnanti stessi affermano non sia possibile valutare tramite un metodo troppo standardizzato. Inoltre, in una situazione all'interno della quale la scuola italiana sta vivendo una situazione davvero problematica c'e da chiedersi se gli insegnanti abbiamo ricevuto i giusti compensi o se si siano trovati a lavorare un numero di ore extra senza essere retribuito, visto anche le polemiche sorte per le mancate erogazioni degli arretrati e degli aumenti di stipendio.Per tutte le motivazioni riportate numerosi sono i gruppi di protesta sorti, anche sulle piattaforme principali. L'11 maggio è stato proclamato uno sciopero di protesta. Si è scelta questa data per permettere comunque ai ragazzi delle medie di svolgere le Invalsi; in alternativa non avrebbero potuto prendere parte agli esami finali. Non resta che attendere la reazione di chi di dovere sempre se non ci sarà nuovamente una situa,ione di passività.