Il 25 gennaio 2016 Giulio Regeni mandava l'ultimo sms e poi spariva nel nulla. Oggi su Twitter si ricorda il 3° anniversario della sua scomparsa. Il 3 febbraio si scopriva che il giovane ricercatore era stato ucciso dalle autorità egiziane, ad oggi forse si sono identificati i colpevoli. La famiglia di Giulio non ha avuto ancora giustizia e la sua morte resta impunita: numerose sono le proteste e manifestazioni fatte sotto il suo nome e che tuttora vengono organizzate.

Giulio Regeni: cosa è successo

Del giovane ricercatore si sono perse le tracce Il 25 gennaio 2016, una settimana dopo tale data il corpo martoriato di Giulio, con evidenti segni di percosse, è stato ritrovato abbandonato sul ciglio della strada.

Tre governi si sono succeduti dal giorno della morte di Giulio Regeni: Gentiloni, Renzi e Conte. Nonostante siano passati 3 anni e si siano intervallati 3 differenti governi, la verità è stata fornita in modo poco chiaro, anche se sembra essere giunti ad una svolta. Sussiste l'ipotesi che siano stati individuati i 5 colpevoli della morte del giovane italiano. Se da un lato i leader politici cercavano di scoprire la verità, dall'altro l'Italia cercava di mantenere buoni rapporti col Governo egiziano, anche in virtù dell'interesse economico in comune, ovvero i giacimenti di petrolio.

L'argomento veniva sempre toccato in maniera marginale anche quando i nostri leader politici si incontravano con il presidente egiziano Al Sisi.

Solo il Presidente della Camera Roberto Fico ha fatto qualcosa di veramente significativo interrompendo rapporti con i deputati della camera e con l'Egitto. Questa resta comunque una scelta simbolica, che ha dato una grande dimostrazione di umanità e di sostegno alla famiglia Regeni. Purtroppo non ha cambiato il percorso investigativo sulla morte del giovane ricercatore, né l'attuazione di una reale forma di giustizia.

I sospetti colpevoli dell'omicidio di Giulio Regeni

Sembra che la situazione abbia subito un punto di svolta: sono stati identificati 5 soggetti, di due dei quali si conosce anche il volto, come gli esecutori materiali del pestaggio che causò la morte di Giulio Regeni. I nomi degli stessi sono stati diffusi dalla testata giornalistica Open e non dalle autorità.

I responsabili sarebbero i seguenti: il colonnello Mohamed Ibrahim Kamel Athar, Sabir Tariq, generale della Polizia, Uhsam Helmi che lavora all'interno della Direzione dell'ufficio passaporti ed immigrazioni, Magdi Ibrahim Abdelal Sharif, che lavora nella sicurezza nazionale e Mahmoud Najem, agente alla sicurezza nazionale di Giza. L'indagine che ha permesso di giungere a queste conclusioni è stata svolta dai Ros di Roma in collaborazione con la Sco della Polizia di Stato. Ancora oggi sono organizzate manifestazioni per non dimenticare Giulio Regeni e per cercare di scoprire la verità su quello che é successo al giovane di Fiumicello.