Sono numerosi i problemi che affliggono il trasporto ferroviario italiano: soppressioni di treni anche improvvisi; ritardi che su alcune linee sono ormai considerati cronici; incidenti, alcuni dei quali dalle tragiche conseguenze, come il recente caso di Pioltello-Limito, che ha causato il decesso di tre persone e comportato disagi sulla linea Milano-Venezia per diversi mesi; episodi di violenza sui convogli, in molti casi aventi per oggetto il personale viaggiante. In un contesto del genere, le Ferrovie hanno recentemente ritenuto necessario occuparsi di un argomento che potremmo definire quantomeno singolare: i tatuaggi dei dipendenti.
FS, il principale vettore di trasporto ferroviario italiano, ha infatti emanato un nuovo regolamento sulle divise, rivolto ai propri lavoratori, nel quale vengono date indicazioni non solo sugli indumenti da indossare, ma anche in merito ad altri aspetti, riguardanti più che altro la sfera personale del lavoratore. In particolare, denuncia il sindacato ORSA, sono stati vietati sia i piercing che i “tatuaggi vistosi sulla pelle scoperta”.
Le precisazioni dell'ORSA
Il sindacato dei ferrovieri ha ritenuto doveroso pronunciarsi sulla questione, rammentando che non esistono attualmente norme di nessun genere che impongano ai lavoratori di adottare particolari comportamenti riguardo a tematiche come i piercing, i tatuaggi o il taglio di capelli, in quanto i ferrovieri, pur svolgendo un ruolo pubblico e lavorando a contatto con la clientela, non appartengono certamente alle forze dell'ordine.
Un regolamento che vada a dare indicazioni su tali materie è quindi considerabile come una indebita intromissione del datore di lavoro nella vita privata del singolo dipendente. Per quanto concerne in particolare le divise, precisa inoltre l'ORSA, FS non ha dato invece risposta ai quesiti posti dalle organizzazioni sindacali, in merito ad esempio allo scarso quantitativo di indumenti fornito a ciascun dipendente, soprattutto per quanto riguarda il periodo estivo.
L'ORSA chiede quindi all'impresa ferroviaria di modificare il regolamento appena stilato, almeno nelle parti concernenti quegli aspetti che sono e devono rimanere appunto discrezionali per la singola persona e non sono affatto legati allo svolgimento del servizio che quotidianamente e tra mille difficoltà i ferrovieri prestano sui treni.